Si avvicina il 15 giugno, l’ultima data da cerchiare nel calendario per dire addio alle ultime misure anti-Covid. Se è ormai certo che l’obbligo vaccinale per gli over 50 non sarà prorogato è quasi altrettanto certo che si dovrà continuare a indossare le mascherine anche dopo metà giugno in tutti i trasporti pubblici: dai bus alle metro dai traghetti fino ai treni regionali e a quelli a lunga percorrenza. Ma la novità potrebbe riguardare gli aerei dove i sistemi di aerazione potrebbero favorire l’addio al dispositivo. Mentre resteranno obbligatorie a scuola fino alla fine dell’anno, esami di maturità e di terza media compresi.
Ma l’ossessione delle mascherine costa cara all’Italia. La fotografia di Openpolis, che ha monitorato l’andamento della spesa pubblica nei due anni di emergenza Covid, è nitida: per la fissazione di Roberto Speranza l’Italia ha speso quasi 9 miliardi di euro. Più di un terzo di tutte le risorse finanziarie impegnate per fronteggiare l’emergenza pandemica, in totale 24 miliardi e mezzo, sono state destinate alle mascherine. Come fa notare il quotidiano La Verità, significa una spesa di 150 euro a testa.
In sostanza, più soldi per le mascherine che per le vaccinazioni. Per la campagna di inoculazione di massa, infatti, gli stanziamenti sono stati di poco inferiori a 6 miliardi e 300 milioni, più o meno un quarto del totale. Il resto se n’è andato per tamponi (3 miliardi e mezzo), terapie intensive e farmaci (2 miliardi e 200 milioni), banchi a rotelle (1 miliardo e 300, firmati Arcuri e Lucia Azzolina), sanificazioni e altri arredi sanitari.
Nessun Paese in Europa ha mostrato in questi due anni di pandemia una predilezione tanto marcata per i dispositivi di protezione individuale. Perché se si confronta ancora la situazione italiana con quella dei principali Stati europei si nota che solo nel nostro Paese le mascherine continuano ad essere usate in modo ancora così frequente: resteranno obbligatorie sui mezzi pubblici, mentre in gran parte d’Europa sono state abbandonate. Tra l’altro dal 16 maggio l’obbligo negli aeroporti e sugli aerei in Europa è stato eliminato, e l’Italia non si è ancora adeguata.