Mascherina e mani igienizzate. Per votare il prossimo 12 giugno per referendum sulla giustizia e amministrative si dovranno seguire obbligatoriamente una serie di regole Covid, come previsto da una circolare del ministero della Salute. Un modo subdolo per scoraggiare gli elettori, già poco informati dai media sui quesiti referendari, e far così saltare la consultazione.
Non c’è soltanto il tema scuole a far discutere in questi giorni, con i ragazzi che saranno costretti ad affrontare anche gli esami delle medie o la maturità con la mascherina. Anche per andare a votare sarà necessario indossare la mascherina anti-Covid, pena l’impossibilità di recarsi al proprio seggio ed esercitare il proprio diritto. La conferma della necessità della mascherina al seggio arriva dal “Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie in programma il 12 giugno”. Meglio, dunque, attrezzarsi per tempo.
In sintesi, questo il meccanismo infernale previsto da una circolare ad hoc del ministero della Salute: «Sarà obbligatorio presentarsi ai seggi con un dispositivo di protezione (che sia almeno una mascherina chirurgica) e utilizzare i gel messi a disposizione dagli scrutatori per igienizzare le mani. A terra e sulle pareti, poi, un’apposita segnaletica indicherà i percorsi da seguire e bisognerà mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro, evitando assembramenti. Dopo essere entrati nel seggio e prima di ricevere la scheda elettorale ed entrare nella cabina è poi preferibile che l’elettore igienizzi nuovamente le mani. Quindi, qualora sia necessario per il suo riconoscimento, deve mettersi a una distanza di almeno un metro da scrutatori, presidente e segretario di seggio e abbassare la mascherina. Dopo aver votato, l’elettore inserisce da solo le schede nelle rispettive urne. Sono quindi previste diverse pulizie di seggi e locali utilizzati, mentre scrutatori e presidenti devono sostituire la mascherina ogni 4-6 ore o comunque ogni volta che il dispositivo è inumidito o rende difficoltosa la respirazione».
Una decisione che si inserisce nel filone delle proteste per il poco spazio concesso al referendum sui media istituzionali, dove del voto in arrivo il prossimo 12 giugno non si è praticamente mai parlato. Con il premier Mario Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a loro volta scomparsi: nessun messaggio agli elettori, nessuna comunicazione ufficiale. E con una parte dell’elettorato che, come scoperto ora, rischia di essere anche respinta qualora dovesse dimenticare a casa la tanto odiata mascherina.
Di fatto, mentre attualmente è possibile circolare liberamente in gran parte dei luoghi chiusi senza alcuna restrizione, per poter esercitare il diritto di voto si dovrà sottostare alle misure fortemente volute dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Le mascherine sono obbligatorie fino al fino al 15 giugno a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza (treni, aerei, metropolitane, tram, bus ecc). Ma anche nei cinema e teatri al chiuso, sale da concerto e palazzetti dello sport. Nonché in ospedali e residenze sanitarie per anziani (Rsa), e in classe fino alla fine dell’anno scolastico, esame di maturità e di terza media compresi.