Non verrà tolta ma potrebbe essere accorciata. Le Regioni chiedono al ministero alla Salute di “liberare” dalla quarantena chi non ha più sintomi e risulta negativo al tampone anche prima di 7 giorni. Oggi sono circa un milione gli asintomatici in isolamento. Su di loro si focalizza l’attenzione degli esperti, e del ministero. Attenzione sulla necessità di prevedere sempre e comunque la quarantena in caso di contagio. Con un interrogativo impellente: è opportuno, alla luce dell’estendersi del virus, mantenerla per coloro che non hanno sintomi e sono comunque sequestrati in casa?
Gli esperti si dividono. L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, invita a “eliminarla” per chi non ha sintomi: «La quarantena a casa per gli asintomatici non ha più senso. Troviamo presto una soluzione o sarà troppo tardi. Ciò che avevo preannunciato alcune settimane fa si sta prontamente realizzando – sostiene l’infettivologo – sono troppi i positivi che devono stare a casa in isolamento e alcuni servizi saltano. Alcuni ospedali vietano l’ingresso dei visitatori perché manca personale che è isolato a casa, ristoranti e alberghi faticano ad avere personale in quanto costretti all’isolamento forzato a casa, servizi pubblici ed essenziali come trasporti e pubblica amministrazione sono ridotti. Dove si vuole arrivare? A bloccare l’Italia in piena estate?».
Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano, invita a mantenerla, almeno per il momento: «Parliamone in futuro, magari alla prossima ondata, mi auguro meno travolgente. Ora è troppo presto, considerata l’instabilità del virus e la sua tendenza a cambiare tanto rapidamente. Prima o poi la quarantena agli asintomatici andrà risparmiata».
Ma anche all’interno del governo ci sono pareri discordanti. «Ho sempre detto che l’obiettivo è arrivare a convivere con il virus e convivere significa, a mio avviso, prendere anche in considerazione l’ipotesi che chi è positivo e asintomatico possa evitare isolamento e la quarantena». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervistato da RaiNews24 dove ha ribadito la sua posizione che però fin ora non ha trovato l’assenso del Ministro della Salute, Roberto Speranza. L’idea che Costa sostiene da tempo è: «chi non ha sintomi deve poter andare a lavorare con la mascherina e seguire delle semplici regole».
Ma Speranza ha decisamente negato l’opzione del suo sottosegretario. «Io sono molto contrario all’idea che un positivo possa essere fuori. E questo oggi è previsto da una legge dello Stato. E noi non cambieremo questa norma. Chi è positivo deve stare a casa», ha ribadito il ministro in un intervista su La7.
Quindi per Speranza la quarantena per gli asintomatici, che sta bloccando l’economia, oltre a mandare in tilt molti ospedali a causa dell’isolamento forzato di un esercito di operatori sanitari in gran parte asintomatici, resta un principio inviolabile. Mentre nel resto d’Europa da tempo è in vigore una sorta di isolamento fiduciario di qualche giorno. Ossia più o meno ciò che si fa anche in Italia nei riguardi dell’influenza stagionale.