Record di morti per Covid in Italia, nessuno nel resto d’Europa ha dati analoghi ai nostri nonostante tutti i divieti, obblighi e restrizioni ancora in vigore. Sicuramente contiamo male i decessi. Il dubbio sfiora pure Roberto Burioni: «O li stiamo contando male (ma pare di no), o li stiamo curando male (posso sospettarlo, ma non ho elementi concreti per dirlo), o chissà cosa altro. Certamente, le autorità devono chiarire subito la situazione». Se continuiamo a viaggiare intorno ai 150, 160, a volte 200 morti al giorno (ieri sono stati 175), qualcosa non sta funzionando.
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Forse infiliamo nelle statistiche anche i malati oncologici terminali, gli infartuati e le vittime degli incidenti, purché abbiano un tampone positivo. E allora sarebbe opportuno aggiornare il sistema di conteggio e collocare nei bollettini soltanto chi ha perso la vita a causa del virus. Si tratta di distinguere i morti con Covid da quelli per Covid. Ma se davvero tutti queste morti sono legate a complicazioni della Sars-Cov-2, significa che l’ingranaggio delle cure è inceppato. È la denuncia che la microbiologa Maria Rita Gismondo ha affidato alle pagine del La Verità: il ministero di Roberto Speranza ha contribuito a demonizzare «qualsiasi cosa che non sia il vaccino» e ha voluto imbrigliare i medici nel labirinto della burocrazia. Risultato: persino gli antivirali, la promessa panacea per i soggetti a rischio, sono usati in modo «assolutamente esiguo rispetto alla reale necessità». E se fossero veritieri i numeri riportati nei bollettini anche le restrizioni come mascherine, distanziamento e isolamento dei positivi sono serviti a poco.
In Germania, in termini assoluti, i numeri dei decessi sono molto simili ai nostri: da luglio in avanti, non sono mai scesi sotto i 130 al giorno e il 2 agosto hanno toccato quota 210. Giovedì erano calati a 175. Il fatto è che i tedeschi sono oltre 20 milioni in più di noi: l’Italia ha 59 milioni e mezzo di abitanti, la Germania 83. Dunque, in proporzione, si può affermare con tranquillità che in Germania il Covid ha fatto meno vittime rispetto all’Italia. In Francia, che ha abolito le restrizioni e non ha prorogato il Green pass per i viaggi, pure le cifre assolute sono inferiori alle nostre. Dal mese scorso, le morti quotidiane non sono mai state più di 133 e, da un paio di giorni, sono scese sotto le 90 in una nazione che conta più di 67milioni di abitanti.
Numeri molto dettagliati e interessanti arrivano da Oltremanica, dove, da sei mesi, non esiste più alcuna limitazione. Lo Spectator fornisce da tempo una distinta sulla percentuale di pazienti con test positivo che, però, sono stati ricoverati per patologie diverse dal Covid. L’ultima rilevazione disponibile risale al 26 luglio, quando la quota degli ospedalizzati con il virus, ma non a causa del virus, corrispondeva al 63% del totale. La stessa differenziazione non esiste per i deceduti, ma, come nel caso italiano, si può supporre che una parte non sia stata stroncata dal Sars-Cov-2. Nell’ultimo mese, il numero giornaliero di morti, nel Regno Unito, è stato abbastanza simile al nostro: stabilmente sopra i 150. Gli abitanti, però, sono 7 milioni in più degli italiani. La Spagna, che conta 47,35 milioni di abitanti, da metà luglio in poi ha spesso superato i 100 morti al giorno, con punte di più di 180; ora, la tendenza è in sensibile calo.
Se consultiamo le curve elaborate da Ourworld in data, che parametra i decessi giornalieri sul milione di abitanti, il trend dell’ondata estiva è inequivocabile: l’Italia è messa peggio di Germania, Francia, Regno Unito e Spagna e il divario si è allargato dall’ultima settimana dello scorso mese. Ad ora, noi contiamo 2,63 deceduti per milione al dì, contro gli 1,48 della Germania, gli 1,19 della Francia, i 2,35 del Regno Unito (e gli 1,60 della Spagna, per la quale, però, il conteggio è fermo al 29 luglio).