– Certo. Che fai impalato sulla porta?
Adsum trasportò le valigie nell’atrio di ingresso dell’appartamento di Helene, poi andò a stendersi sul divano. Helene si sedette accanto a lui.
– Ma che è successo?
– Non indovini cosa sia accaduto?
– Certo che no.
– Non vedi le valigie?
– Sei in partenza? Vai in vacanza?
– Ma no! Mia moglie mi ha cacciato di casa.
– Mi dispiace. Tutto si aggiusterà.
– Mia moglie è stata da te?
– Sì, l’altra sera.
– Perché le hai detto che siamo stati amanti?
– Non le ho detto nulla. Lo giuro.
– Non ti credo! Lei mi ha detto che…
– Ha mentito. Non le ho detto nulla. Sapessi…
Helene aveva uno sguardo serafico e luminoso. Sicuramente non gli stava mentendo. La moglie lo aveva imbrogliato e gli aveva estorto con un trucco la verità.
– Mi ha fregato: mi sono rovinato con le mie mani! – esclamò.
– Non essere duro con te stesso. Era furiosa.
– Aveva ragione mio nonno che era un filosofo: bisogna negare anche dinanzi all’evidenza dei fatti.
Helene si alzò in piedi e abbracciò con calore Adsum.
– Non essere triste, tesoro.
– Non pensavo che sarebbe arrivata a tanto.
– E invece ci è arrivata.
– Ti ci metti pure tu.
– Era una battuta.
– Ti sembra il caso di scherzare.
– No, scusa. Dove andrai a dormire?
– Non lo so.
– Un mio amico ha un ostello. Ti do l’indirizzo?
– Speravo di… di dormire con… da te. Contavo sulla tua ospitalità.
Adsum si buttò ai suoi piedi.
– Ti prego.
– Tesoro, ma che fai?
– Ti supplico.
– Va bene, ma solo per qualche giorno. E se prometti di fare il bravo.
– Te lo giuro sull’anima di…
– Non pronunciare quel nome o ti butto fuori.
– No, non lo faccio più.
– Vado a prepararti il letto. Tu aspetta qui.
Adsum per la gioia di non finire sotto un ponte si addormentò sul divano di Helene. Russava e farfugliava delle parole incomprensibili nel sonno. Alla televisione il Marchese del Grillo annunciava che avrebbe razionalizzato la spesa della sanità e che avrebbe ridotto le tasse.
La permanenza di Adsum a casa di Helene fu più lunga del previsto, anche se già dal giorno del suo arrivo aveva cominciato a cercare un appartamento da affittare. Aveva comprato la “Locandina”, ma nonostante la crisi greca e gli interventi con il bazuca del super governatore al costo del denaro, i prezzi delle case erano altissimi. Per un monolocale gli domandavano dalle 600 alle 700 euro, una cifra che non poteva permettersi. Avrebbe potuto anche condividere l’appartamento con altri lavoratori, ma non voleva tornare a fare la vita dello studente universitario. Non voleva finire sotto un ponte e doveva riallacciare gli antichi legami di affetto con Helene, che da quando andava regolarmente in palestra aveva riacquistato un po’ della sua antica bellezza. Sperava alla prima occasione di ammaliarla con il suo fascino e di fare di nuovo l’amore con lei, ma ogni volta che ci provava lei lo respingeva.
… Continua… Vi aspettiamo alla prossima puntata!