Lui lo aveva seguito per una settimana. Quel maledetto non stava fermo un attimo e soprattutto doveva essersi accorto che lo pedinava. Amava i locali notturni e gli aveva fatto girare tutta Roma. Per causa sua aveva dormito pochissimo nell’ultimo mese e lo scorso venerdì lo aveva pedinato in un locale di Fiumicino. Era riuscito anche a scoprire dei particolari scottanti su di lui ma poi era accaduta una cosa. E se fosse venuta fuori ci sarebbe stato uno scandalo. Mentre studiava le mosse di Frick che era in compagnia di una donna, gli era venuto un forte mal di pancia. Era corso in bagno. Gli dovevano aver messo qualcosa nella spremuta d’arancia che aveva ordinato. Mentre era sul water con forti spasimi all’addome si era collegato a Internet e aveva aperto la posta elettronica. Avevano scoperto tutto di lui e lo avevano minacciato di raccontare ogni cosa se avesse rivelato i dettagli dell’indagine.
– Che cosa? – disse Santoni che era sempre più nervoso.
– C’è la zia…
– Devi dirmi tutto… come al confessore altrimenti non posso aiutarti!
– Sì… ma è una cosa molto… privata!
Tommaso si era fatto bianco in viso. La presenza della sorella della madre lo intimidiva. Santoni diede un’occhiata alla moglie invitandola a uscire. Lei comprese e si defilò.
– Ora parla!
– Leggi qua!
Tommaso gli diede il suo telefono e gli mostrò un’e-mail che aveva ricevuto qualche giorno prima. Santoni lesse tutto d’un fiato la lettera ad alta voce: “Caro allievo Maresciallo Tommaso Albini, ho installato un malware sul video del tuo pc. Sei finito nelle nostre mani da solo. Tutti hanno almeno uno scheletro nell’armadio, e anche se sei giovane, tu non fai eccezione. Non avevo alcun dubbio che dietro quella faccia da bravo ragazzo si nascondesse un furfantello depravato. Io e te non siamo poi molto diversi. Ho hackerato il tuo computer. Ti mando questa e-mail da un account compromesso. Un amico mi ha fornito i tuoi dati e così sono venuto a sapere di tutti i siti web che visiti. Su un sito di escort, su cui vai molto spesso ho installato un malware. Ci vai così tanto frequentemente che è stato facilissimo. Tu lo guardavi per cercare la ragazza che ti piaceva di più e il browser di internet che funzionava in remoto mi ha fatto accedere alla tua webcam. Lo so: sono un maestro e soprattutto i poliziotti come te mi fanno un baffo! Sapessi quanti ne ho fregati! Tu non fai eccezione. Non ci crederai ma il mio programma mi ha consentito di raccogliere molte informazioni su di te. So tutto di te. Per me ora sei come un libro aperto. Sono entrato nella tua vita e sono diventato la tua ombra. Tu volevi indagare sui miei affari e invece sono io che ho spiato te. Hai visto quanto sono bravo! Devi sapere che ho creato un video con due schermate (vorrei vedere la tua faccia in questo momento!). Nella prima si vede il sito di Escort che hai visitato e nella seconda la registrazione della tua webcam. Ti piacciono le donne, Maresciallo! Hai il sangue caldo! Dovresti imparare a tenere a bada i tuoi bollenti spiriti. Ora però devi fare quello che ti dico: devi interrompere subito le indagini. Se non lo fai mando il video alla polizia e a tutti i giornali del paese. Pensa che bello scandalo! Non provare a contattarmi. Sarebbe tutto inutile.”
Santoni guardò il nipote sperando che gli dicesse che quanto aveva letto non era vero.
– Tu non fai di queste cose! È tutto falso suppongo… non hai nulla da temere! – esclamò.
Il nipote però non rispondeva e si era fatto pallido in viso.
– Zio…
– Cosa?
– È accaduto solo…
– Sei un imbecille! Un pezzo d’asino!
– Non ti arrabbiare, zio. Sarà capitato pure a te… quando la zia… una volta ogni tanto di…
– Come ti permetti! Che diavolo dici!
– Lo fanno tutti. Anche tu sarai un uomo!
– Sono un uomo, ma…
– La zia mia ha detto che una volta…
– Cosa ti ha detto? Quella non tiene mai la bocca chiusa!
– Nulla… nulla mi ha detto. Scherzavo…
– Fuori di qui! Non ti far più vedere davanti a me!
– Ti prego, zio, non mandarmi via. Tu solo puoi aiutarmi!
Santoni era così infuriato che avrebbe voluto lavarsi le mani di tutta quella vicenda, ma poi si decise ad aiutarlo pensando che la cognata, se quella storia fosse finita sui giornali, sarebbe morta di crepacuore. Non poteva per causa sua mandare in fumo la dignità di tutta la famiglia. Certo il fatto poi che al nipote piacessero così tanto le donne lo faceva dubitare ancora di più che fosse figlio del cognato. Lui in tutta la sua vita aveva avuto solo la moglie e c’era stato un momento in cui anche lei voleva lasciarlo. Doveva comprenderlo quel povero ragazzo: con un padre così era cresciuto inesperto dei pericoli della vita. Gli disse perciò che avrebbe risolto tutto lui. Lo tranquillizzò e gli impose di non collegarsi a internet per un po’. Doveva stare lontano da quei malefici aggeggi elettronici almeno fino a che non avesse capito quanto c’era di vero in quella e-mail che gli avevano inviato. A Tommaso però questa idea non piacque e assunse un’espressione triste.
– Neanche per cinque minuti, zio!
… Continua… Vi aspettiamo alla prossima puntata!