Mentre il premier Giorgia Meloni condanna la gestione pandemica e assicura che la libertà non sarà più violata, sulle pagine de La Stampa la virologa Antonella Viola difende l’uso del Green pass e raccomanda di vaccinare i più piccoli. «Fidiamoci della scienza che, nonostante le chiacchiere da social, finora è stata davvero un faro nella tempesta», ha dichiarato Viola. L’ennesimo tentativo di distorsione dei fatti che da tre anni ci è stata fornita dalla scienza allineata pro vaccino, senza ammettere dubbi o interrogativi.
Anche adesso che, dopo la confessione di Pfizer sui mancati test, la verità sta venendo a galla si continua ad alimentare livore nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi, piuttosto che ammettere gli imperdonabili errori dei cosiddetti esperti di salute e dei loro governi. La dichiarazione emersa al Parlamento europeo conferma l’inutilità di decreti legge d’emergenza, Green pass, obblighi vaccinali per i sanitari e tutte le altre leggi liberticide che hanno messo in pausa la democrazia e i diritti su un principio ormai conclamatamene sbagliato, per stessa ammissione dell’azienda produttrice.
L’errore non è solo del colosso farmaceutico che sapeva che il vaccino non fermava i contagi, eppure si è fatto strapagare miliardi di dosi, ma anche di coloro che si sono opposti alla puntura sperimentale. I governi europei hanno perpetrato abusi e sottratto i mezzi di sostentamento ai cittadini, privandoli anche della loro vita di comunità, sulla base di questo assunto. A cominciare da quello italiano. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nell’annunciare il provvedimento, aveva assicurato che il Green pass non era «un arbitrio», ma una misura attraverso la quale, «i cittadini possono continuare a svolgere attività, con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose». Una garanzia, in realtà, inesistente.
Viola rimane convinta che il Green pass sia stato un bene e lo definisce «uno strumento che è stato importante in una fase critica della lotta alla pandemia», fingendo di ignorare le migliaia di vaccinati, anche con richiamo, che si sono più volte infettati e infettavano mentre potevano circolare liberi. E ora sappiamo il perché: semplicemente quel “vaccino” non era testato per frenare il contagio. «Come se questa fosse una verità a lungo tenuta nascosta e poi estorta sotto tortura al numero uno di Pfizer, il piccolo ma rumoroso popolo no vax e no Green pass ha gridato allo scandalo, sostenendo che il vaccino non ha mai bloccato la trasmissione del virus e che quindi noi scienziati abbiamo raccontato frottole», scrive la virostar. Poi cita uno studio in revisione, secondo il quale «la vaccinazione riduce del 24% il rischio di trasmettere Omicron ai contatti stretti», come se questa suonasse come una rassicurazione e non la beffa che è. Il 24%, praticamente il nulla.
Adesso che la scienza sta facendo emergere la verità è arrivato il tempo di togliere obblighi e restrizioni anche in Italia. Via obbligo vaccinale per i sanitari e Green pass per le visite ospedaliere e per accedere alle Rsa. Basterebbe una semplice ordinanza ad annullare anche l’isolamento dei positivi e tutti i provvedimenti pecuniari a carico delle categorie costrette all’obbligo vaccinale e di provvedere al reintegro immediato dei sospesi dal lavoro, con particolare riferimento al personale medico e sanitario, insieme al pagamento di tutti gli stipendi arretrati.