Fin dall’inizio della campagna vaccinale contro il Covid molte donne hanno lamentato problemi al ciclo mestruale. Adesso interviene l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, che intima a Pfizer e Moderna di aggiungere nelle avvertenze ai vaccini Comirnaty e Spikevax le «mestruazioni abbondanti come effetto collaterale di frequenza sconosciuta».
Lo ha stabilito il Prac, il Comitato per la farmacovigilanza dell’Ema. L’indicazione degli esperti di aggiungere l’avvertenza sull’aumento del volume e della durata delle mestruazioni arriva dopo che «sono stati segnalati casi di forti emorragie mestruali dopo la prima e la seconda dose e dopo il richiamo con Comirnaty e Spikevax», come spiegato dall’Ente regolatorio del farmaco, il quale però precisa che «non ci sono prove che suggeriscano che i disturbi mestruali sperimentati da alcune persone abbiano un impatto sulla riproduzione e sulla fertilità». Un flusso abbondante può però interferire con la qualità della vita a livello fisico, sociale, emotivo e materiale e dunque l’Ema ha raccomandato alle due multinazionali farmaceutiche di introdurre questo effetto collaterale, di frequenza sconosciuta, nel foglietto illustrativo dei rispettivi vaccini anti-Covid.
Il dossier sugli eventuali effetti della somministrazione dei vaccini anti-Covid sul ciclo mestruale è stato affrontato in diverse occasioni dal Prac, il quale lo scorso giugno aveva concluso invece che non ci sono prove sufficienti per stabilire un’associazione causale tra i vaccini Covid Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna) e i casi di assenza di mestruazioni (amenorrea). In seguito all’ultima analisi delle evidenze disponibili, «il comitato ha concluso che esiste almeno una ragionevole possibilità che l’insorgenza di forti sanguinamenti mestruali sia causalmente associata a questi vaccini e ha pertanto raccomandato l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto».
Diversi studi avevano segnalato dei cambiamenti nel ciclo mestruale nelle donne. Una ricerca pubblicata dal Washington Post ha mostrato che le persone trattate con il vaccino anti-Covid «hanno avuto le mestruazioni con 0,71 giorni di ritardo, in media, dopo la prima dose di vaccino». Tuttavia, «le persone che hanno ricevuto due vaccinazioni entro un ciclo mestruale hanno subito maggiori interruzioni». In questo gruppo, l’aumento medio della durata del ciclo è stato di quattro giorni e il 13% ha subito un ritardo di otto giorni o più, rispetto al 5% nel gruppo di controllo.