«Donne incinte usate come cavie in assenza di dati concreti». Nel suo suo intervento all’International Covid Summit che si è appena concluso a Bruxelles, il dottor Giovanni Frajese continua a far emergere frammenti di verità sui vaccini anti-Covid. L’evento, nonostante si svolgesse nella sede del Parlamento europeo e dinanzi a decine di eurodeputati, è stato ignorato dai media mainstream. Grande assente anche la presidente della Commissione europea Ursula von Der Lyen.
Nell’incontro, che vede tra i promotori la parlamentare europea Francesca Donato, sono stati trattati argomenti inediti: il dottor Louis Fouche, collaboratore di Didier Raoult, ha parlato degli effetti degli obblighi di indossare mascherine e altre restrizioni; il professor Robert Malone ha approfondito la tecnologia a mRna; l’avvocato Renate Holzeisen ha smascherato l’Ema sui permessi per i vaccini Anti-Covid. È intervenuto pure Giovanni Frajese, il noto endocrinologo spesso censurato per le sue posizioni, sempre supportate da solide fondamenta scientifiche. E parte proprio dai dati del Vaers (Vaccine Adverse Event Reporting System), l’ente americano preposto all’osservazione degli effetti avversi da farmaci, la sua argomentazione: «Le statistiche hanno evidenziato ben 2.433 decessi fetali registrati in donne alle quali era stato iniettato uno dei farmaci anti-Covid, una tendenza in nettissimo aumento rispetto al recente passato». Un dato che fa dire a Frajese che «hanno trasformato le donne incinte o nella fase di allattamento in cavie».
«Gli acidi Rna, infatti, si accumulano nelle ovaie. Per non parlare del numero di decessi di neonati partoriti da donne vaccinate», ha sottolineato l’endocrinologo. Giovanni Frajese, coadiuvato nelle ricerche sui vaccini in gravidanza dal farmacologo Marco Cosentino, è tornato anche sul corto circuito semantico, per cui la definizione di “terapia genica” diventa “vaccino” sul sito dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, e parla dunque di scelte “politiche”, piuttosto che scientifiche.
«Il portale del Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) ha modificato la precedente definizione di “immunizzazione”, che diviene così “protezione”. Pensiamo anche al nuovo Trattato Pandemico proposto dall’Oms, in cui spariscono parole che nel precedente documento del 2005 erano invece presenti: era scritto che le compilazioni avvenivano “Con il pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone”. Questa frase non c’è più», fa notare ancora il dottor Frajese.
Non sono dettagli. I tre giorni di congresso a Bruxelles hanno visto riunirsi medici e scienziati da tutto il mondo per discutere fra loro e presentare ufficialmente i risultati dei loro studi e analisi sul tema, ampio e complesso del Covid. Voci fuori dal coro del pensiero unico. «Questo congresso sicuramente farà discutere, in particolare da parte della solita stampa – ha detto Frajese – Se però si è disposti ad ascoltare e vedere che le persone le cose non le inventano, ma le sostengono con dati scientifici, penso che un passo alla volta la lunga strada per la verità proseguirà».