Ogni volta che in una zona d’Italia avviene un’alluvione o una frana scienziati ed esperti ripetono che non bisognerebbe solo intervenire in caso di emergenza, per soccorrere e limitare i danni, ma anche in maniera preventiva, per evitare problemi in caso di fenomeni meteorologici estremi. L’alluvione in Emilia-Romagna ha rianimato questo dibattito. Tra le dichiarazioni più assurde degli ultimi giorni, ecco per esempio quelle del presidente emerito della Corte Costituzionale Giuliano Amato: «Il “modello Covid” andrebbe applicato anche per il clima».
Quel “modello Covid” elogiato dai protagonisti della sciagurata gestione della pandemia e poi smontato, pezzo dopo pezzo, dai dati scientifici e dalle indagini della Procura di Bergamo. E che però, a quanto pare, continua a essere indicato come un riferimento da una narrazione distorta fatta propria da tanti politici ed esperti.
Prima è stata la vicepresidente della Corte costituzionale Daria De Pretis ad anticipare il concetto: «Le risultanze del sapere scientifico concorrono a comporre il sistema dei limiti legali all’esercizio del potere. La Corte lo ha riaffermato di recente quando ha sindacato, alla luce delle risultanze scientifiche, la ragionevolezza delle scelte compiute dal legislatore in materia sanitaria». Un discorso nel quale si è poi inserito il presidente emerito della Corte Costituzionale.
«I doveri come li imponi? – si è chiesto Amato – Regole e osservanze come le mascherine: se tutti la portiamo quando serve funziona, se molti non la portano non serve». Peccato che, in realtà, studi più recenti come quello degli scienziati britannici del National health system (Nhs) abbiano dimostrato l’inutilità delle protezioni per il viso, rese obbligatorie durante la pandemia, nel contrasto al Covid. Ma l’intervento di Amato ha sollevato anche altri, inquietanti interrogativi. Come sottolineato da La Verità, infatti, spaventa un po’ quanto lasciato intendere da Amato. Ovvero che le libertà siano «cresciute» attraverso «il rispetto dei valori collettivi». E che nei prossimi anni sarà fondamentale «adattarsi al cambiamento climatico» e alle sfide che comporta.