«Da quando è arrivato Omicron, il virus ha un altro volto. Si è diffusa un’immunità ibrida e di polmoniti ne girano veramente poche». A dirlo Gianni Rezza, ex dirigente generale del ministero della Salute ora in pensione. Intervistato da Il Giornale, ha ammesso candidamente come il virus abbia ormai cambiato volto e non sia più un pericolo. Peccato però che proprio mentre Omicron si affacciava all’orizzonte, le decisioni del governo Draghi erano state rigide. E difese dai tecnici.
La variante Omicron era infatti comparsa nel novembre del 2021, poco prima che il governo Draghi decidesse di rafforzare ulteriormente le misure restrittive nei confronti degli italiani introducendo il famigerato “Super Green Pass” in sostituzione del semplice Green Pass: la certificazione verde ottenuta solamente con la vaccinazione o con la guarigione dal virus Sars-CoV- 2. Qualcosa, in questa narrazione, decisamente non torna.
Parole rassicuranti quelle di Rezza, in linea con quanto ormai il mondo ha capito da tempo: convivere con il Covid senza allarmismi si può, anzi si deve. Tanto che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente cessata la pandemia. Ma ogni volta che qualcuno aveva provato a invocare un graduale ritorno alla normalità, subito politici e scienziati lo avevano additato come “pericoloso no vax”, invocando la gogna mediatica. Ora scopriamo, a quanto pare, che con l’arrivo di Omicron la pandemia era di fatto già finita. E le restrizioni introdotte successivamente e difese dai tecnici non avevano alcun senso di esistere. Un cambio di rotta niente male per il ministero della Salute.
Rezza ha anche preso le distanze da Conte e Speranza per quanto riguarda la gestione della prima ondata di Covid in Val Seriana: «Non entro nei fatti giudiziari. Io allora dirigevo il Dipartimento all’Iss di malattie infettive e quando il Cts mi convocò dissi che serviva subito la zona rossa». Nessuno, però, lo aveva ascoltato: «Secondo me invece era un atto dovuto. Sembravano tutti d’accordo. È mancata la decisione politica».