Genotossicità, ossia la capacità di modificare il Dna. Numerosi studi ormai indagano i danni al cervello e al Dna provocati dai vaccini anti-Covid. E la dottoressa Silvana De Mari li raccoglie in un articolo pubblicato su La Verità. «Nel nostro organismo – scrive – ci sono punti particolarmente preziosi: il Dna e il cervello. Nel momento in cui il nostro Dna e il nostro cervello subiscono modificazioni a seguito della somministrazione di un farmaco, siamo nel campo dell’illecito grave».
Sulla scheda tecnica Pfizer è premesso che non si conoscono gli effetti sulla genotossicità e cancerogenicità, ma «si ritiene» che i componenti del vaccino non presentino nessun potenziale genotossico. Si ritiene in base a che cosa, visto che non sono stati fatti studi? Sulla scheda tecnica del farmaco Moderna è addirittura scritto che ha un potenziale di bassa genotossicità: bassa genotossicità e non nessuna genotossicità.
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Ma poi c’è uno studio svedese, pubblicato nel febbraio 2022, che ha evidenziato al di là di ogni dubbio come l’Rna messaggero contenuto nel siero Pfizer entra nelle cellule epatiche umane per essere trascritto da una polimerasi inversa nei Dna. «Il Dna umano è modificato e continuerà per l’eternità, o meglio fino alla morte del paziente, a fabbricare proteina Spike che è tossica», afferma De Mari.
Tra i componenti dei vaccini anti-Covid troviamo tre eccipienti (ALC-0315, ALC-0159 e il DSPCALC109) che preoccupano molto. L’Ema, infatti, ha concesso il permesso di usarli benché con potenziale genotossico e cancerogeno perché al di sotto delle 2 dosi i rischi lievi. Peccato che a molte persone sono state fatte ben più di 2 dosi. E ancora: il ricercatore Colleen Huber, così come molti altri, ha scritto su Substack che il vaccino Covid è in grado di superare la barriera ematoencefalica, e quindi entrare nel cervello. Molte di queste lesioni sono pericolose per la vita, ad esempio la trombosi del seno venoso cerebrale, che blocca un vaso sanguigno del cervello e impedisce la circolazione anche nei vasi più piccoli che si dipartono da esso, causando lesioni del tessuto cerebrale, come accade in un ictus.
Conclude De Mari citando Seneff e altri colleghi che descrivono anche disturbi neuro cognitivi in seguito alla vaccinazione Covid perché la proteina Spike che viene prodotta dalle cellule e si accumula può causare neuro infiammazione e anche ripiegarsi in placche amiloidi. Possono aumentare sintomi tipo Alzheimer, sclerosi multipla, sindrome di Guillan Barré, paralisi del nervo faciale, paralisi di Bell, encefalopatie, encefaliti, crisi epilettiche, perdita di memoria, afasia, deficit motori e sensoriali, debolezza muscolare e tremori, cefalee devastanti e invalidanti.