La verità sta emergendo. Sempre più ricerche scientifiche dimostrano gli effetti avversi del vaccino anti-Covid. L’ultima in ordine di tempo è lo studio firmato da Jean-François Lesgards, Dominique Cerdan, Christian Perronne, Jean-Marc Sabatier, Saverio Azalberto, Elizabeth A. Rodgers e Peter A. McCullough e pubblicato sul Fortune Journals. Lo studio riconosce che ai vaccini a Rna messaggero sono associati vari effetti collaterali: trombosi, miocarditi, epatiti, disturbi neurologici. Tutta colpa della oramai famigerata proteina Spike, che anche quest’ultimo studio definisce “tossica” per l’organismo umano.
I vaccini che utilizzano le tecnologie a Rna messaggero «inducono la produzione da parte del corpo umano di una replica fedele della proteina Spike di SARS-CoV-2», spiega lo studio. La “replica fedele”, dunque, potrebbe averne uccisi più del Covid stesso. Nei pazienti affetti da Covid e vaccinati con la tecnologia mRNA, «i processi di immunoinfiammazione indotti da proteine virali, in particolare la proteina Spike sono pertanto risultati assolutamente controproducenti. Anche l’importanza cruciale dello stress ossidativo – proseguono i ricercatori – associato ai processi infiammatori è stata largamente sottovalutata».
LEGGI ANCHE: L’efficacia negativa dei vaccini a mRna: lo studio dei Cdc americani
Nello studio viene specificato come «la proteina Spike consenta al virus di ancorarsi alle cellule umane tramite il suo recettore Enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2). Ma quando lo stesso ACE2 è “occupato” dal suo legame con il virus, non può più svolgere il suo ruolo antinfiammatorio essenziale. Si tratta infatti di un enzima che ha ruoli cruciali per l’organismo umano: aiuta a regolare la pressione sanguigna e combatte l’infiammazione nel nostro corpo».
Alessandro Capucci, ordinario di malattie cardiovascolari (già direttore della Clinica di Cardiologia, Università Politecnica delle Marche) e uno dei medici che si è battuto per promuovere le cure domiciliari, intervistato da Il Giornale d’Italia, si sofferma sui soggetti più giovani, una fascia d’età particolarmente investita dagli effetti avversi. «Ci sono ampie dimostrazioni nella letteratura scientifica più recente di forme di miocarditi, che naturalmente – afferma Alessandro Capucci – non dovrebbe essere comune in quell’età. La miocardite è una complicazione dell’endocardite, un’infezione delle valvole cardiache e del rivestimento interno delle camere del cuore».
«Non c’è un confronto sereno tra persone che hanno esperienze diverse, è un modo di imporre una visione monocratica che va avanti», spiega Cappucci. C’è ancora una narrazione unica sul Covid. E circa le cure domiciliari, negate dal ministro Speranza, in favore della ospedalizzazione e della Tachipirina e vigile attesa, Capucci difende il metodo e sostiene che tale aspetto dovrebbe essere approfondito dalla commissione parlamentare d’inchiesta: «Il tema principale è la cura domiciliare, è una terapia che veniva consigliata per tutti gi episodi influenzali, poteva esser fatto per il Covid, c’erano tanti dati su cui ci si poteva basare, chi l’ha praticata ha avuto zero ricoveri in ospedale, gli antinfiammatori riducevano del 90% la mortalità».