Ancora problemi per AstraZeneca, il colosso dei farmaci già al centro delle polemiche già ai tempi della vaccinazione di massa contro il Covid. Adesso uno studio congiunto sui trial del vaccino evidenzia «zero dati sugli effetti avversi a 15 giorni dalle somministrazioni», ovvero nel periodo a più alto rischio di infezione.
L’efficacia dichiarata del vaccino AstraZeneca non si rifletteva nel mondo reale. Purtroppo, ce ne eravamo già accorti in Italia, dove, come ricorda La Verità, ha lasciato uno scia di morti, come la 18enne Camilla Canepa, la 32enne Francesca Tuscano, l’ufficiale di Marina Stefano Paternò, 43 anni, e il poliziotto 50enne Davide Villa. Le reazioni avverse, dunque assai sottostimate per non dire taciute da parte AstraZeneca, vanno dagli eventi a carico del sistema nervoso, tra cui paralisi facciale, sindrome di Guillan-Barré e altre rare condizioni demielinizzanti.
Lo studio proviene dal Regno Unito, dove la vaccinazione AstraZeneca è stata molto più diffusa che in Italia. E non è un caso che, anche alla luce anche di queste nuove evidenze scientifiche, le nuove linee guida, emesse appena ieri dal Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (Jcvi), ridimensionano il programma vaccinale per riportare il Sistema sanitario nazionale britannico, l’Nhs, a una situazione di normalità pre-Covid.
Mentre in Italia nonostante l’abolizione l’ultima norma simbolo del Covid, ovvero l’isolamento dei positivi, c’è chi come il redivivo Massimo Galli soffia ancora sul fuoco della presunta emergenza, dichiarata cessata dalla stessa Oms il 5 maggio scorso, e caldeggia, ancora, incredibilmente, un richiamo annuale del vaccino contro il Covid; l’Inghilterra abbandona l’idea della profilassi di massa persino contro il comune virus influenzale. Niente vaccini “gratis” agli under 65: i soggetti sani tra i 50 e i 64 anni non riceveranno richiami gratuiti contro l’influenza e contro il Covid-19, che saranno riservati a titolo gratuito esclusivamente agli individui ritenuti fragili.
«Il richiamo viene offerto a coloro che sono a più alto rischio di malattie gravi», ha dichiarato Mary Ramsey, direttrice dei programmi di sanità pubblica presso l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito. Chi intenda immunizzarsi dal malanno stagionale, dunque, dovrà farlo a proprie spese, ovvero pagando all’incirca 20 sterline, che equivalgono a circa 23 euro, nelle farmacie del Regno. Bambini e persone sopra i 65 anni d’età, donne incinte, residenti delle case di cura, invece, otterranno una profilassi gratuita.