Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sembra essersi svegliato dal torpore virale. Il Covid è stato declassato a semplice influenza. Il decreto omnibus sancisce la fine dell’obbligo di isolamento per i positivi, insieme a molti altri, come ad esempio quello residuale delle mascherine in alcuni luoghi specifici, come ospedali e Rsa, e anche quello per regioni e province autonome di comunicare quotidianamente i dati sui contagi a ministero della Salute e Iss.
Ma non tutti gli uomini di “scienza” sembrano allineati con la normalizzazione voluta da Schillaci. Roberto Burioni in un post pubblicato su Twitter rilancia il tema della paura, esprimendo una commovente nostalgia per i bei tempi andati in cui il virologo ci esortava a stare chiusi in casa: «Di Covid non parla più nessuno ma dobbiamo essere pronti a fronteggiare eventuali ‘colpi di coda’. È appena uscito un articolo molto interessante che spiega come utilizzare la presenza di virus nelle fogne per prevedere nuove varianti e la crescita del contagio».
L’abolizione dell’«ultimo divieto reale», come definito dallo stesso Schillaci, ha fatto resuscitare anche Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. «Non è finito nulla – ha tuonato Galli a proposito dell’emergenza Covid – forse solo nelle speranze di qualcuno ma non nelle certezze». Secondo Galli quella di Schillaci è una «scelta politica senza alcuna base scientifica». L’occasione, c’era da aspettarselo, è perfetta per rilanciare la propaganda vaccinista, con tanto di spot per la quinta dose. «Ho fatto già quattro dosi e la malattia, ma ho una serie di comorbidità per cui farò la vaccinazione. E la consiglio agli anziani e ai fragili».
A Galli ha fatto eco il collega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, che, rinfocolando la narrativa emergenziale, ha posto l’accento sul recente conteggio dei morti di Covid: «Non dobbiamo sottovalutare che in Italia in una settimana sono stati registrati più di 40 decessi», ha affermato senza menzionare, ad esempio, i numeri dell’estate 2022, in cui, nel pieno della campagna di immunizzazione, i decessi erano fino a tre volte superiori all’estate precedente, in cui la copertura vaccinale era ampiamente inferiore. Andreoni ha lanciato l’allarme sul possibile aumento di contagi e ricoveri nei prossimi mesi: «Consigliamo vivamente la vaccinazione semestrale, con richiamo in autunno per tutti gli over 65 e i soggetti fragili, oltre alle donne in gravidanza. In tutti gli altri soggetti è fortemente consigliata la vaccinazione annuale».
Lo stesso Schillaci in questi giorni ha presentato la nuova campagna vaccinale del prossimo autunno. Anche se non è previsto un ritorno all’obbligo di vaccinazione, si punta a proteggere soprattutto gli anziani, le persone fragili, i caregiver, gli operatori sanitari e in generale gli over 65. Saranno utilizzati i vaccini aggiornati autorizzati contro la variante attualmente più diffusa, la Xbb.
A proposito di raccomandazioni vaccinali è doveroso segnalare il cambio di passo di altri Paesi: il caso più recente arriva dal Regno Unito, che ha suggerito di abolire la gratuità del vaccino ai soggetti sani sotto i 65 anni, eliminando dall’elenco per cui viene raccomandata l’inoculazione il gruppo degli adulti senza patologie.