Tredici miliardi di euro. L’Unione Europea investe massicciamente in armi. Mentre il leader ucraino Volodymyr Zelensky è in tour alla ricerca di nuovi rifornimenti militari in quell’Europa che ci ha garantito “settant’anni di pace”, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, Josep Borrell, quantifica la spesa per il rifornire di armi l’Ucraina. «Il sostegno militare dell’Ue all’Ucraina – ha dichiarato Borrell– comprende 3,6 miliardi di euro attraverso l’Epf oltre all’assistenza bilaterale degli Stati membri, per un totale di almeno 13 miliardi».
C’è la fila per aiutare Zelensky. La prossima seduta plenaria del Parlamento europeo voterà con procedura d’urgenza il provvedimento che dovrebbe dare il via alla produzione di un milione di munizioni l’anno sul territorio europeo, soprattutto proiettili per cannoni e obici. Verranno stanziati ben 500 milioni dal bilancio comunitario. Inoltre, Affaritaliani sottolinea come vi sia, osservando i bandi europei, un profluvio di risorse disponibili, proposte anche a fondo perduto, per la produzione di armi e tecnologia militare: solo il bando denominato “Invito ad avviare azioni di sviluppo del FES attuate mediante sovvenzioni a costi effettivi”, finanziato dal Fondo europeo di Difesa per Azioni di sviluppo, con scadenza al 22 novembre 2023, prevede un budget di 714,5 milioni di euro destinati alle armi.
Tredici miliardi destinati ad aumentare entro la fine dell’anno sino ai 20 miliardi, per le iniziative bilaterali dei vari Paesi membri. Dai sistemi di puntamento laser e sensori alle tecnologie per i combattimenti, dall’industria spaziale all’intelligenza artificiale, e poi sistemi autonomi robotici, missili, applicazioni blockchain alla guerra e armi diffuse.
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La sola Germania, attraverso il ministro della Difesa, Boris Pistorius, ha appena promesso, a margine della visita del presidente ucraino, «tutto l’aiuto possibile, per tutto il tempo necessario, per tutto il tempo che ci vorrà». Tradotto significa forniture per ben 2,7 miliardi di euro, tra carri armati e sistemi di difesa aerea.
E l’Italia? Le cifre le fornisce Truenumbers: «Considerando solo l’impegno bilaterale, siamo ottavi nella classifica dei maggiori sostenitori della difesa dell’Ucraina dato che abbiamo consegnato (o promesso) armamenti per un valore di 660 milioni». Più di noi hanno fatto solo Canada e Paesi Bassi, con 1,29 miliardi e 860 milioni. Si tratta dei dati del Kiel Institute For the World economy, IFW, che da un anno raccoglie i numeri dell’assistenza a Kiev in ogni campo. Dato significativo, la Francia ha stanziato esattamente quanto noi. A essere targati Italia sarebbero in realtà 1,05 miliardi di aiuti militari (660 milioni bilaterali più 390 come contributo ai finanziamenti Ue).