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Poco più di 19mila abitanti, una superficie di appena venti chilometri quadrati, San Salvo, in provincia di Chieti, costituisce un esempio virtuoso di riscoperta, tutela e valorizzazione dei ritrovamenti numismatici. Grazie al contributo delle amministrazioni locali nell’azione di tutela del patrimonio archeologico del territorio, e al coinvolgimento diretto dei singoli, si è riusciti a dare, attraverso le monete, un’inedita chiave di lettura della storia di San Salvo, dal III secolo a.C. al XX secolo.
Al “caso di San Salvo” è stato dedicato il V incontro del progetto “Medaglieri italiani”, che il 2 dicembre scorso, ha visto la Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio del MiC fare il punto, assieme ad altre istituzioni nazionali e locali, sulla tutela, conservazione e fruizione pubblica del patrimonio numismatico. In autunno saranno pubblicati dall’Editoria del Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano, gli atti dell’incontro accessibili liberamente online sulla pagina del Notiziario del Portale numismatico dello Stato, con il catalogo delle monete collegato alla vetrina virtuale con gli esemplari di monete antiche, medievali e moderne consegnate dai cittadini di San Salvo, che raccontano la storia della città e che sono esposte nel Museo Civico Porta della Terra di San Salvo. Gli atti sono curati da Amalia Faustoferri e Serafina Pennestrì, responsabile scientifico dell’Osservatorio per i beni numismatici e del Portale Numismatico dello Stato, con la collaborazione di Marco Bazzini, Katia Di Penta, Stefania Montanaro e Luciana Tulipani.
Nel frattempo, quanto rinvenuto nella cittadina abruzzese trova ampio spazio in un estratto del Notiziario del Portale numismatico dello Stato, “La tutela dei beni numismatici di provenienza archeologica e il contributo della comunità: il caso di San Salvo”, liberamente scaricabile in rete, curato da Luciana Tulipani e Amalia Faustoferri.
San Salvo “piccola capitale archeologica”
Nel centro storico di San Salvo sorge il Parco archeologico del Quadrilatero che coincide con il nucleo originario della città ed è il fulcro di un sistema di beni culturali offerti alla fruizione pubblica. «Nato in seguito alle indagini archeologiche effettuate a partire dal 1997 nell’area gravitante attorno a Piazza San Vitale – si legge nel portale ufficiale – è costituito da sette siti di interesse storico ed archeologico costituisce uno dei percorsi eletti per documentarsi sulla storia di San Salvo, al centro, in epoca romana, di una fervente attività commerciale, in quanto sita su importanti snodi». L’insediamento individuato grazie agli scavi in Piazza S. Vitale sorge intorno al I sec. a.C. e conosce un grande sviluppo tra il II e la fine del IV sec. d.C., quando inizia un periodo di decadenza. La crisi definitiva dell’abitato sembra collocarsi intorno alla metà del VII secolo, e il quadro dedotto dalle stratigrafie archeologiche riceve un’importante conferma dalle monete rinvenute nel corso delle indagini: 4 delle quali genericamente databili al I-V sec. d.C., 2 monete al I sec e 3 monete al III e 5 al IV. La circolazione monetaria riprende soltanto a partire dal Duecento non a caso in concomitanza con il potenziamento dell’insediamento monastico benedettino, che venne riformato dai Cistercensi dopo la metà del XIII secolo. L’assenza di monete di XV e XVI secolo è coerente con la crisi e l’abbandono del complesso da parte dei monaci, e la loro ricomparsa nel XVIII secolo coincide con l’occupazione degli spazi monastici da parte della popolazione laica: di fatto con la nascita di San Salvo.
Le monete di San Salvo
“La storia di San Salvo attraverso le monete” è diventata così una mostra, voluta dall’Assessorato alla Cultura e frutto del lavoro sinergico dell’amministrazione comunale e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara. Il medagliere di San Salvo si basa sui rinvenimenti dal territorio: monete italiche, greche, romane, quindi medievali e moderne fino a giungere alle monete del Regno d’Italia di Vittorio Emanuele III. L’uso coerente del colore permette di collocare immediatamente le singole monete nel tempo in cui furono realizzate e un tablet permette di esaminare diritto e rovescio di ciascun pezzo, di cui sono fornite, oltre alle immagini, il numero di inventario, il peso, le misure e ovviamente la descrizione. A supporto dell’esposizione è stato realizzato un pannello informativo che contiene indicazioni sintetiche circa la storia dei ritrovamenti numismatici e la distribuzione delle monete venute alla luce nel territorio di San Salvo.
Un nuovo modello di tutela
Poco più di cento monete, non certo le migliaia o decine di migliaia che caratterizzano gli altri medaglieri italiani, ma che rivestono un’importanza capitale: l’attenzione da parte dei cittadini che le hanno trovate per caso e le hanno custodite fino a quando non hanno scoperto come, e soprattutto perché, consegnarle. È questo il caso di alcuni cittadini di San Salvo che hanno deciso di evitare la dispersione dei rinvenimenti monetali del territorio di appartenenza e di partecipare attivamente all’azione di tutela consegnando alcuni significativi nuclei di monete antiche rinvenute casualmente e ora esposte nel locale Museo Civico, fornendo anche preziose indicazioni sulla rispettiva località di provenienza. Il coinvolgimento diretto dei cittadini può essere ottenuto stimolando la crescita del concetto di responsabilità sociale del patrimonio collettivo e creando legami diretti, quasi “personali” con le tracce del passato che costituiscono le radici profonde della comunità. Una comunità è più ricca quando conosce e tutela, in prima persona, la sua storia. La moneta, come ogni altro reperto archeologico, diventa dunque elemento connettivo di una comunità e risveglia il senso civico, riannoda i fili tra passato e futuro, e diventa un dono per le generazioni che verranno.