Mentre il ministro Schillaci annuncia che i vaccini anti-Covid continueranno ad essere gratuiti anche per per i soggetti sani tra i 6 mesi e i 59 anni di età, stanno per arrivare 9 milioni e 173 mila dosi di vaccino aggiornato sulle nuove varianti. Un invio che farà andare al macero circa 20 milioni di vecchie fiale che nessuno oramai vuole perché calibrate sulla vecchia versione del virus, portando così lo spreco dall’inizio della campagna a oggi a quota 102 milioni di dosi, per un valore di 2 miliardi di euro, visto che gli antidoti costano in media 19 euro a somministrazione.
Una cifra che fa indignare. Ma plausibilmente, altri sprechi graveranno sule finanze pubbliche, se consideriamo che nel nostro Paese, scaglionate negli anni, arriveranno ancora addirittura 61,2 milioni di dosi del siero di Pfizer, oltre a quasi 3 milioni di vaccini della Novavax, come apprendiamo da La Stampa. Tante, troppe. Vista anche la stanchezza vaccinale oramai imperante, dalla quale non contribuiranno di certo a scuotere gli italiani i messaggi ambigui, che da un lato parlano di virus innocuo e dall’altro invitano a vaccinarsi. Tanto che alla fine il conto dello sperpero vaccinale rischia di toccare i 3 miliardi.
Ai tempi della pandemia, l’Ue per tutelarsi si lanciò in acquisti massicci, dei quali all’Italia spettava una quota proporzionale alla sua popolazione, ossia il 13,6%. Che non si sia badato a spese al momento di decidere le quantità da acquistare lo dimostrano i numeri esposti a suo tempo dal generale Tommaso Petroni, a capo della task force per il completamento della campagna vaccinale: 60 milioni di dosi vicine alla scadenza regalate all’Africa e spesso finite nella spazzatura per l’impossibilità di conservarle alle adeguate temperature, più 22 milioni di dosi scadute a fine 2022. A queste vanno poi aggiunte circa 20 milioni consegnate lo scorso anno e mai somministrate. In tutto fanno 102 milioni di fiale mandate al macero.
Ma lo spreco vaccinale non finisce qui, perché a causa di una clausola capestro l’Europa si ritrova ora costretta ad acquistare dalla Pfizer qualcosa come 450 milioni di dosi, delle quali 61,1 destinate all’Italia. Una quantità ingestibile, tanto che dopo una lunga trattativa la Pfizer ha concesso di spalmare su più anni gli invii e i relativi pagamenti. Ora più che mai ameremmo conoscere il contenuto degli sms segreti tra Ursula von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla: una storia, quella denunciata all’epoca dal New York Times, sulla quale è calato un silenzio tombale.
Ci si può consolare con la notizia che lo Stato non farà cassa facendo pagare i vaccini ai “giovani sani”. Ipotesi circolata nei giorni ma smentita dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Il vaccino anti-Covid aggiornato verrà offerto gratuitamente a tutti cittadini che vogliano sottoporsi alla somministrazione, e non soltanto alle categorie indicate nell’ultima circolare del ministero della Salute». Aggiungendo che «nuovi vaccini aggiornati contro le varianti Xbb circolanti di Omicron arriveranno entro due settimane e la campagna vaccinale anti-Covid e antinfluenzale partirà dagli inizi di ottobre. Inoltre, le due vaccinazioni, antinfluenzale ed anti-Covid, potranno essere effettuate nella stessa seduta vaccinale».