«Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici». Sono le dichiarazioni del vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che non si preoccupa di pesare le parole mentre il governo tenta di recuperare i rapporti in Europa sul tema dei migranti alla vigilia di un Consiglio Affari Interni europeo.
Dalla Lega dunque un nuovo, pesantissimo, attacco alla Germania, dopo la lettera del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al cancelliere tedesco Olaf Scholz in cui si lamenta per la sua decisione di finanziare alcune Ong che lavorano al soccorso delle persone migranti nel mar Mediterraneo. Meloni ha inviato la lettera dopo che la Ong tedesca SOS Humanity aveva reso noto che avrebbe ricevuto 790mila euro dal governo tedesco.
Nella lettera Meloni si rivolge direttamente a Scholz, dicendo di aver «appreso con stupore» che il suo governo avesse «deciso di sostenere con fondi rilevanti» Ong che lavorano in Italia e nel Mediterraneo, e soprattutto che avesse deciso di farlo «in modo non coordinato con il governo italiano». Le critiche di Meloni a Scholz si basano soprattutto sull’idea che la presenza delle Ong nel Mediterraneo spinga e incentivi le persone migranti a partire: una tesi smontata da tempo da molti esperti, ma più volte sostenuta senza prove dalla destra.
Nella lettera infatti la presidente dice che «è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie», e sostiene che questo produca «non solo un ulteriore aggravio per l’Italia, ma incrementa il rischio di nuove tragedie in mare». Meloni richiama la teoria del pull-factor, secondo cui la presenza delle navi umanitarie attrae le partenze. Un teorema già smentito, quest’anno una volta di più dai numeri. Le persone sbarcate da queste navi sono appena il 5% di tutte quelle arrivate via mare nel 2023, e una parte dei salvataggi è stata coordinata ma anche richiesta dalle autorità italiane alle prese con flussi più consistenti. Insomma, il contributo all’invasione delle Ong conta meno di 7mila persone su un totale di 132.000 sbarchi.
Inoltre, nella lettera Meloni fa riferimento a finanziamenti del governo tedesco verso più di una Ong fra quelle che operano nel Mediterraneo: al momento in realtà ne è noto uno solo, quello alla tedesca SOS Humanity emerso qualche giorno fa. Martedì a Repubblica il presidente della Comunità di Sant’Egidio, un’associazione cattolica che in Italia si occupa anche di facilitare l’integrazione delle persone migranti, ha detto che la sua organizzazione riceve da tempo aiuti dal governo tedesco. Di recente ha ricevuto un finanziamento da 420mila euro per sostenere le comunità e le parrocchie che fanno parte del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo.
La tesi infondata secondo cui la presenza delle Ong incentiverebbe le partenze dal Nordafrica è molto popolare nella destra ed è usata da tempo da alcuni dei suoi principali esponenti. Già prima della lettera di Meloni alcuni esponenti del governo italiano avevano criticato la Germania piuttosto duramente: il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva definito «grave» la decisione di finanziare SOS Humanity, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini l’aveva descritta come «un atto ostile». E adesso anche un altro membro della maggioranza, il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, parlando con Affari italiani ha invece sostenuto che la Germania stia «cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle Ong», senza portare prove a sostegno di questa tesi, aggiungendo che l’intento della Germania sarebbe di «far scendere il consenso del centrodestra in Italia» e «riempirci di clandestini».