Raggiunto l’accordo sul regolamento di gestione delle crisi, uno dei pilastri della riforma del regolamento di Dublino, la norma europea che regola la gestione di migranti e richiedenti asilo. È stata una piccola vittoria politica per il governo italiano di Giorgia Meloni: la scorsa settimana non era stato possibile approvare il testo perché l’Italia non era d’accordo con un passaggio voluto dal governo tedesco, in cui si difendeva il ruolo delle operazioni umanitarie delle Ong nel mar Mediterraneo. Nelle scorse ore la Germania aveva scelto di cedere e rimuovere quel paragrafo: il Consiglio dell’Unione Europea ha quindi approvato la nuova versione del testo.
Il disaccordo tra Italia e Germania riguardava un documento secondario, il “Regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore nel settore della migrazione e dell’asilo”, all’interno della più ampia discussione per riformare il regolamento di Dublino. L’intesa sulla proposta di mediazione avanzata dalla presidenza spagnola, che aveva ricevuto il disco verde della Germania, si era arenata giovedì scorso al Consiglio Affari interni per la richiesta italiana di un supplemento di riflessione. Il nodo era rappresentato dall’esclusione dei salvataggi compiuti dalle navi Ong dalle possibili situazioni di «strumentalizzazione» dei flussi migratori. Nei giorni dello scontro con Berlino per il finanziamento da 750mila euro del Governo tedesco a Sos Humanity, il passaggio era suonato a Roma come una provocazione.
Italia e Germania si erano più volte scontrati sul ruolo delle Ong che effettuano soccorsi nel mar Mediterraneo: la Germania considera il loro lavoro molto importante per l’adempimento dei compiti che l’Unione Europea si propone a livello legale, umanitario e morale; l’Italia invece sostiene che la presenza delle navi delle Ong nel Mediterraneo spinga e incentivi le persone migranti a partire. In questo contesto il passaggio sulle Ong che la Germania avrebbe voluto inserire nel testo del “Regolamento sulle situazioni di crisi” era diventato un punto di scontro. Il superamento dello stallo tra Italia e Germania ha sbloccato la discussione e nei prossimi mesi dovrebbe permettere di procedere con la riforma del regolamento di Dublino.
Non è chiaro esattamente perché il governo tedesco abbia deciso di cedere su questo punto: anche i giornali tedeschi stanno parlando esplicitamente di una vittoria politica dell’Italia. È possibile che il governo di centrosinistra di Olaf Scholz abbia preferito rivendersi il fatto di avere trovato un compromesso per sbloccare una riforma più complessiva sul regolamento di Dublino.
Ma per l’Italia non cambierà molto rispetto alla situazione attuale. La vittoria dell’Italia è solo simbolica: tralasciando il paragrafo sulle Ong il testo dell’accordo è rimasto lo stesso. La norma secondo cui il primo paese di ingresso di un richiedente asilo dovrà farsi carico di ospitarlo ed esaminare la sua richiesta, che oggi genera un onere per l’Italia, non sarà modificata. L’Italia ha deciso di sostenere la riforma verosimilmente perché contiene la promessa di rafforzare la sorveglianza dei confini e gli accordi con i principali paesi di partenza per bloccare con la forza i migranti: un approccio che nel breve termine riduce gli arrivi via mare in Italia ma che genera molte sofferenze nei paesi di partenza e un numero superiore di morti in mare.
Se tutto filerà liscio entro la fine dell’anno il Consiglio dovrebbe concludere i suoi lavori sulla riforma, e coinvolgere quindi il Parlamento Europeo. Per entrare in vigore entro la fine della legislatura, che terminerà a giugno del 2024, Parlamento e Consiglio dovranno trovare un accordo sulla nuova riforma nei primi mesi del 2024.