La tempesta Ciaràn ha colpito buona parte d’Italia e contribuito all’esondazione di numerosi corsi d’acqua. Le conseguenze più gravi si sono viste in Toscana, di un evento descritto come raro, eccezionale, i cui effetti – alluvioni, esondazioni, case e negozi allagati, alberi divelti, infrastrutture compromesse e strade coperte di fango – però, sembrano ripresentarsi ogni primavera e ogni autunno in varie zone del Paese: un anno fa erano le Marche, sei mesi fa era l’Emilia Romagna, prima ancora la Sicilia.
Mentre ancora si fa la conta dei danni, la segretaria del Pd Elly Schlein accusa la premier Giorgia Meloni di negare l’emergenza climatica, mentre il capo del governo ribatte, dicendo che quella della leader dem non è nulla più di una strumentalizzazione. «In queste ore drammatiche per la Toscana e l’Italia tutta, leggo da parte di Elly Schlein assurde accuse nei confronti del Governo in tema di cambiamenti climatici ed energie rinnovabili», così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde alle parole della segretaria del Pd, intervenuta stamattina a Radio24 dicendo: «Purtroppo un altro evento climatico estremo si abbatte sulla Toscana e sul Veneto. Grande vicinanza alle popolazioni colpite e alle famiglie dei morti che purtroppo ci sono stati. Però al governo c’è chi continua a negare l’emergenza climatica e blocca le rinnovabili e non investe ancora a sufficienza sulla prevenzione del dissesto». Meloni non entra nel merito della critica, ma replica così alla leader dem: «L’opposizione ha tutto il diritto di criticare l’operato dell’Esecutivo, ma adoperare calamità e tragedie per fare attacchi politici strumentali e infondati è un comportamento che reputo sconsiderato. Rinnovo il mio pensiero alle popolazioni colpite e a tutti gli operatori impegnati nei soccorsi. Il Governo è al vostro fianco».
In queste ore drammatiche per la Toscana e l’Italia tutta, leggo da parte di Elly Schlein assurde accuse nei confronti del Governo in tema di cambiamenti climatici ed energie rinnovabili. L’opposizione ha tutto il diritto di criticare l’operato dell’Esecutivo, ma adoperare…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 3, 2023
Le precipitazioni di queste ore e la frequenza degli eventi estremi sempre più caratterizzati da forti nubifragi e bombe d’acqua fanno emergere le criticità idrogeologiche del territorio toscano che prosegue purtroppo la sua pericolosa corsa al consumo di suolo con 141 mila ettari di aree ricoperte da cemento, strade, capannoni, di cui 400 nuovi ettari dal 2019 che da un lato contribuiscono all’aumento delle temperature soprattutto nelle aree urbane e dall’altro espongono la popolazione al rischio alluvioni con 930 mila cittadini che vivono in aree a rischio idraulico elevato e al rischio frane che invece riguarda complessivamente da vicino 1,5 milioni di persone.
La legge sul consumo di suolo giace da anni in Parlamento e potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio, ma servono investimenti per il rischio idrogeologico, la manutenzione, il risparmio, il recupero e la regimazione delle acque. Sono già troppi gli eventi estremi che si sono abbattuti dall’inizio dell’autunno in Toscana dopo la sesta estate più calda dal 1955. Per Coldiretti Toscana «la ricorrenza dei fenomeni estremi e l’eccessivo consumo di suolo unito all’abbandono delle aree rurali montane pongono la Toscana in una posizione di estrema fragilità con il 100% dei comuni che si trovano in aree a pericolosità frana ed idraulica elevata».
Il primato tra le province toscane più a rischio è Grosseto che ha la maggior estensione di territorio a rischio idraulico con 684 chilometri quadrati di superficie e 881 a rischio frane P2 e P3. Livorno ha invece il primato per la percentuale più alta di territorio a rischio idraulico: il 44%. In Toscana il 40% della superficie agricola abbandonata tra il 2010 ed il 2020 si trova nelle zone montane dove viene a mancare la manutenzione idraulico-agraria, cura e controllo da parte degli agricoltori contribuendo al verificarsi di fenomeni franosi e alluvionali. 1,2 milioni di cittadini sono residenti in zone a pericolosità elevata e media. Pistoia ha la percentuale più alta di famiglie che abitano in aree allagabili (13,2%), Pisa è invece la provincia con la maggiore estensione di superfici (11,2%)