Non sarà di tre ma di un anno il periodo di decontribuzione per le mamme lavoratrici con 2 figli previsto nella legge di bilancio. Una errata corrige inviata dal governo in Senato modifica il comma 2 dell’articolo 37 della manovra prevedendo che lo sgravio contributivo (al 100% fino a 3mila euro e fino al decimo anno di età del figlio più piccolo) per le mamme con due figli sia solo fino al 31 dicembre 2024 e non fino al 2026. Resta invece triennale quello previsto per le mamme dipendenti a tempo indeterminato con tre figli fino al 18esimo anno di età del figlio.
La correzione finisce subito nel mirino delle opposizioni. «Meloni tradisce promesse e volta spalle a famiglie», ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. «Non ce ne facciamo niente di una presidente del Consiglio donna che non si batte per migliorare le condizioni delle donne nella nostra società». Per la dem la manovra è un «capolavoro di iniquità» che penalizza con le sue scelte, «le donne, le famiglie, le nonne e i nonni». E la leder democratica ha aggiunto che si tratta di una «manovra senza visione che mira solo a scavalcare le Europee».
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«Sono passati da vantarsi di aver approvato la manovra in un’ora a litigare su tutto per due settimane e ora mandano una “errata corrige” al Senato con cui cancellano ben due anni di sgravi contributivi per le mamme lavoratrici con due figli. Questo è un governo di dilettanti allo sbaraglio», così la deputata del M5S Chiara Appendino.
Il governo pasticcia sulla decontribuzione per le mamme lavoratrici. Poi in una nota il Mef si è giustificato dicendo che «la richiesta di correzione della norma ha lo scopo di rendere coerente il testo trasmesso al Senato con la relazione tecnica e (soprattutto) con il testo approvato in Cdm lo scorso 16 ottobre». La norma originaria approvata, sostiene il ministero, «ha sempre previsto un anno di copertura di decontribuzione per le madri lavoratrici con due figli e tre anni in via sperimentali per le donne con tre figli (o più)».