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Quando si parla della “stagione delle allergie” si fa riferimento alla primavera, il momento dell’anno in cui alberi e piante producono più polline. Ma non è così. Esistono infatti allergie costanti, che teoricamente si manifestano tutto l’anno ma essendo scatenate da fattori presenti soprattutto negli spazi chiusi, in inverno si acutizzano. Congiuntiviti, tracheiti, raffreddori persistenti, orticaria: i disturbi sono davvero tanti e le cause molteplici. Nelle nostre case, quando fa freddo, si accendono i riscaldamenti e proprio l’aria calda può favorire il proliferare di muffe e allergeni, responsabili delle allergie.
Cosa scatena le allergie invernali?
IL polline non è l’unico responsabile delle allergie. Esistono centinaia di allergeni, tra cui animali e acari della polvere, che non sono legati a una sola stagione o a una specifica temperatura. Questa categoria di manifestazioni viene definita come “allergie perenni”. Inoltre, in inverno aumenta il tasso di inquinamento dell’aria perché c’è una maggiore circolazione di automobili e dunque di presenza di polveri sottili nell’ambiente. La nebbia e la bassa pressione atmosferica fanno il resto. In più, cosa non trascurabile, da novembre ad aprile avviene l’impollinazione di molte piante e anche questo può generare sintomi allergici importanti.
Cosa sono le allergie perenni?
Come suggerisce il nome stesso, l’allergia perenne non si affaccia solo in un determinato periodo ma è può manifestarsi in qualunque momento dell’anno o per tutto l’anno. Gli allergeni perenni, quindi presenti tutto l’anno, sono gli acari della polvere domestica, alcune muffe (es. alternaria, aspergillus, cladosporium) e i derivati animali (es. cane, gatto, cavallo, coniglio, criceto).
Quali sono gli allergeni più diffusi in inverno?
In inverno fioriscono la betulla, il nocciolo, l’ontano e il cipresso, che possono scatenare forme allergiche con sintomi a carico delle vie respiratorie, come rinite, tosse, oppressione al torace, che possono essere confuse con i normali mali di stagione e quindi non correttamente curate. Ma in questo periodo dell’anno non abbiamo solo allergeni esterni (outdoor) legati alla pollinazione di alcune piante, ma anche allergeni presenti negli ambienti interni (indoor). Questi ultimi infatti rispetto al periodo estivo sono meno arieggiati, di conseguenza aumenta l’umidità e con essa la concentrazione di muffe e acari della polvere.
Quali sono i sintomi delle allergie invernali?
I sintomi più comuni delle allergie invernali sono: starnuti, naso chiuso o che cola, prurito agli occhi, prurito alla gola, difficoltà a respirare soprattutto attraverso il naso ostruito, tosse secca o che a volte produce catarro, eruzione cutanea, senso di spossatezza, In caso di allergia grave possono verificarsi anche sintomi più dirompenti legati all’asma, come oppressione toracica, sibili o fischi quando si respira, ansia, respiro accelerato e sensazione di estrema stanchezza. Questi sintomi suonano familiari. Sono molto simili ai sintomi del raffreddore e dell’influenza, il che rende ancora più difficile determinare se si è allergici a qualcosa o semplicemente affetti da qualche virus in circolazione. Se i sintomi si manifestano per la prima volta e lasciano sospettare un’allergia è bene consultare uno specialista allergologo.
Come prevenirle?
Non esiste una cura completa per le allergie respiratorie, ma ci sono precauzioni che è possibile prendere per aiutare a gestire i sintomi, indipendentemente dal periodo dell’anno. Ciò include la riduzione dell’esposizione, che nel caso della allergie indoor significa: lavare regolarmente vestiti, lenzuola e federe e qualsiasi rivestimento sfoderabile di letto e divani in acqua calda per ridurre la formazione di acari della polvere; usare un deumidificatore per ridurre l’umidità nell’aria interna, mantenendola sempre intorno al 30-50 %; tenere pulite le superfici della casa, compreso il pavimento, aspirando regolarmente polvere, briciole ed eventuali particelle di allergeni; pulire tutte le aree in cui la crescita di muffe è più probabile con una soluzione di candeggina al 5%; limitare il tempo che gli animali domestici trascorrono in aree della casa come la camera da letto, il soggiorno o la cucina.
Come curarle?
Una corretta diagnosi è fondamentale per identificare la vera causa dell’allergia e studiare un trattamento mirato. La terapia è personalizzata e dipende dal quadro del paziente. In generale, per la rinite la terapia gold standard è rappresentata da farmaci steroidi topici come gli spray nasali. Per diminuire la sintomatologia correlata alla rinite (prurito del cavo orale, starnutazioni, prurito al naso) possono essere utili farmaci antistaminici. In alcuni casi si può usare una terapia topica combinata steroidea e antistaminica. Per l’asma sono invece disponibili farmaci specifici: nella maggior parte dei casi il controllo della malattia si ottiene con farmaci corticosteroidei per via inalatoria che possono essere associati anche a farmaci broncodilatatori.