A partire dal primo gennaio per il gas metano l’aliquota Iva torna a essere ordinaria e non più agevolata al 5%. La misura nella Legge di Bilancio non è stata prorogata per il prossimo anno: il governo Meloni non ha rinnovato lo sconto che aveva portato l’aliquota dal 22 al 5%, risparmiando oltre 1,5 miliardi.
Nell’autunno 2022 il costo del gas, passato da 1 a 3 euro al metro cubo ha gravato molto sulle spese delle famiglie. Per fare fronte all’aumento smisurato, il Governo ha ridotto l’Iva dal 22% al 5% sulle forniture di gas per usi civili e sul teleriscaldamento.
Nell’autunno 2023, valutato che la guerra Israele-Hamas non ha influito sul costo del gas, gli amministratori di condominio hanno preparato i preventivi 2023-2024, considerando il prezzo del gas stabilizzato a 1 euro al metro cubo, supportati dall’articolo 1 del Dl 131 del 29 settembre 2023 che ha prorogato l’applicazione dell’aliquota ridotta al 5% fino al 31 dicembre 2023.
E ora che la misura non è stata rinnovata nella Legge di Bilancio 2024 a partire dal 1° gennaio 2024 si torna al regime pre-emergenziale, per tutti. Per le famiglie che si trovano in difficoltà economica, in ogni caso, resta in vigore il bonus sociale reso operativo dall’Arera. Nulla è stato, però, introdotto per il gas, a meno che non si provveda nel milleproroghe o in uno degli altri decreti in cantiere.
L’allarme arriva dai condomìni, come detto, perché i preventivi di spesa degli stabili dotati di impianto di riscaldamento centralizzato e acqua calda centralizzata avevano contato su un rinnovo e chiuderanno prevedibilmente in passivo il rendiconto 2023-2024 gravati da una maggior spesa. Il provvedimento, beninteso, ha sostenuto le difficoltà delle famiglie, ma allo Stato non è costato poco.
L’ultima stima di costo complessivo (per ottobre, novembre, dicembre 2023) contenuta nell’articolo 1 del Dl 131/2023 («Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio»), come riporta Il Sole 24 ore, precisava che la riduzione dell’aliquota Iva sul gas aveva portato a risparmi valutati in 670,08 milioni in tre mesi, 628,62 milioni per tutta l’Iva al 5% per gli usi civili e industriali e 41,46 milioni per quella al 5% sul teleriscaldamento.
Confermando l’agevolazione per quest’ultimo, spesso in uso anche in edifici di edilizia popolare, l’agenzia delle Entrate, con la risoluzione 47/E/2022, aveva avuto modo di chiarire la ratio del legislatore, ovvero quella di contenere gli effetti dell’aumento del costo del gas, riducendo il costo complessivo della bolletta. In questa logica, non è stata prevista nessuna differenziazione di aliquota per i diversi scaglioni di consumo. Pertanto l’Iva del 5% è stata applicata all’intera fornitura del gas resa all’utente finale e contabilizzata nelle fatture emesse nel periodo in cui è stata in vigore, ovvero, salvo novità, fino al 31 dicembre.