L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha vinto largamente i caucus del Partito Repubblicano in Iowa, il primo stato in cui gli elettori del partito hanno avuto la possibilità di scegliere chi candidare alle presidenziali del prossimo 5 novembre negli Stati Uniti. Donald Trump ha rispettato i pronostici: ha superato 51% seguito dai suoi principali sfidanti Ron DeSantis, governatore della Florida, con il 21,2 % e Nikki Haley, ex governatrice del South Carolina, con il 19,1%. Vivek Ramaswamy ha ottenuto il 7,7% e ha annunciato il suo ritiro.
Trump ha dato credito ufficiale alla sua ambizione di ottenere la terza nomination consecutiva superando anche l’ostacolo dei 91 reati penali dei quali è accusato in molteplici procedimenti. Ha fatto storia politica staccando gli avversari interni di oltre 30 punti, ben oltre i 13 punti che rappresentavano il precedente massimo negli annali elettorali. «Grazie grande gente dell’Iowa» ha detto Trump a risultato acquisito. E ha già sfoderato toni da successo finale nella battaglia per la Casa Bianca, affermando, lui che è al centro della polarizzazione dell’elettorato, di voler «unire il Paese».
I caucus dell’Iowa non forniscono sentenze definitive sul Partito Repubblicano o sul paese in generale: hanno votato circa 110.000 persone sui 750.000 elettori Repubblicani – erano state 185.000 nel 2016 e 122.000 nel 2012 – in uno stato che ha tre milioni di abitanti. I risultati confermano però la grande presa dell’ex presidente Trump sul pezzo più motivato della base del partito, nonostante il grande freddo e le tempeste di neve che si pensava potessero scoraggiare parte dei suoi elettori; ed è una vittoria storica, perché non era mai accaduto che qualcuno vincesse le primarie del Partito Repubblicano in Iowa con più di 13 punti di vantaggio. I suoi principali avversari, poi, si sono annullati a vicenda.
Nelle ultime settimane Nikki Haley era data in ascesa in New Hampshire, dove aveva investito molte energie e risorse: uno stato più congeniale alle sue idee politiche e il prossimo in cui si vota per le primarie, tra una settimana. Haley non aveva puntato granché sui caucus dell’Iowa, ma se fosse arrivata seconda avrebbe potuto presentarsi credibilmente come l’unica vera alternativa a Trump e magari sperare in un ritiro di DeSantis, per provare a vincere in New Hampshire e arrivare quindi di slancio alle primarie ancora successive che si tengono nel suo stato di casa, il South Carolina. Non è successo, e ora rischia di nuovo di spartirsi i voti con DeSantis a vantaggio di Trump. Ron DeSantis, invece, aveva puntato tutto sull’Iowa, investendoci molto e battendo per mesi contea dopo contea nella speranza di ottenere un grande risultato che potesse lanciarlo anche negli Stati successivi: per quanto abbia difeso il secondo posto dall’ascesa di Haley, DeSantis non ha ottenuto in Iowa un risultato che possa plausibilmente renderlo competitivo anche nei prossimi stati in cui si voterà.
Le primarie proseguono in New Hampshire il 23 gennaio, in Nevada tra il 6 e l’8 febbraio e in South Carolina il 24 febbraio; il voto Stato per Stato proseguirà fino a primavera inoltrata, ma il risultato dell’Iowa conferma la grande presa dell’ex presidente Donald Trump sul segmento più attivo e motivato dell’elettorato conservatore statunitense, e rende la sua candidatura alle elezioni di novembre pressoché scontata, salvo clamorose sorprese.
Ne è convinto anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: «Donald Trump è il candidato repubblicano ufficiale per il 2024 e noi dobbiamo fare qualsiasi cosa per sconfiggerlo. Non possiamo correre il rischio – ha aggiunto – che Trump, o qualunque altro estremista Maga, sia di nuovo alla guida della nostra democrazia».