Da Amalfi a Zocca: i comuni con meno di 5mila abitanti potranno avere, in via teorica, dei sindaci a vita. Con il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri non ci sarà limite di mandato per i sindaci dei Comuni così piccoli, e salirà a tre il limite dei mandati per quelli da 5 a 15 mila abitanti. Nessun cambiamento per le amministrazioni più grandi, sia comunali che regionali.
«La rimozione del limite al numero dei mandati per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti e la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni entro 15 mila abitanti è il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini», rivendica il ministro degli Affari sociali, Roberto Calderoli.
Festeggia anche il presidente dell’Anci (l’associazione dei comuni), il sindaco di Bari Antonio Decaro, che parla di un «passo avanti molto importante». «Finalmente viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo». Decaro guarda oltre: «A questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei comuni sopra ai 15mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente incostituzionale».
Via libera del Consiglio dei ministri anche al decreto legge per l’election day che fissa l’appuntamento in un fine settimana, come raramente accaduto in Italia finora (si vota sabato e domenica e non domenica e lunedì), con possibilità di accorpare amministrative e regionali. Si voterà per le Europee l’8 e il 9 giugno prossimi potranno essere accorpati, quindi, il primo turno delle amministrative (si vota in 27 capoluoghi di provincia, tra cui Firenze, Bari e Cagliari) e le regionali in Piemonte, Umbria e Basilicata.