Nel caveau della Banca d’Italia, una scoperta sorprendente: oltre al rinomato tesoro dei Savoia, si celano tesori ancora più vari e significativi. Tra essi, troviamo il medagliere Mussolini e un medaglione legato a due giovani ebrei, la cui storia familiare si intreccia con quella di Liliana Segre. Questa straordinaria scoperta è stata portata alla luce grazie al volume “Beni svelati: La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato” (Link al volume in PDF). Questo libro, curato dalla Commissione depositi in valori diversi presso la Tesoreria centrale dello Stato, istituita nel 2018, coinvolge rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero della Cultura e della Banca d’Italia. La sua pubblicazione getta luce su un patrimonio storico e culturale straordinario conservato sotto la Tesoreria dello Stato, situata nella sede distaccata di via dei Mille.
Il volume presenta i primi risultati della ricerca condotta da 26 membri della Commissione nel corso di cinque anni, durante i quali sono stati esaminati oltre 400 depositi. Questi depositi comprendono più di 2.000 pacchetti o borse e hanno un valore stimato di circa 34 milioni di euro. All’interno di tali depositi sono state rinvenute monete, medaglie, onorificenze, titoli di debito pubblico nazionali ed esteri, documenti storici di rilevanza, oro destinato alla monetazione e oggetti preziosi. Questi reperti, risalenti al periodo che va dagli anni ’30 agli anni ’90 del Novecento, sono stati custoditi presso la Banca d’Italia fino ad oggi.
Una collezione inedita, unica nel suo genere: tra i reperti custoditi troviamo preziosi e valute straniere, consegnati dagli anglo-americani al governo italiano al termine della guerra, insieme a tesori forse appartenenti a rami secondari della casa Savoia. Risalenti all’epoca del Ventennio sono anche i valori sequestrati dalle sezioni di tesoreria delle colonie di Tripoli e Bengasi, poi trasferiti alla Tesoreria centrale. Spicca anche il famoso “Medagliere Mussolini”, una collezione di decorazioni che include il celebre collare dell’Annunziata, la massima onorificenza conferita da Re Vittorio Emanuele III a Benito Mussolini nel 1924. Questa collezione fu ritrovata a Como dai partigiani e consegnata nel giugno del 1945 alla tesoreria provinciale locale dal prefetto reggente Virginio Bertinelli, in presenza del capitano Leonard Osmond, ufficiale finanziario alleato, prima di essere trasferita al caveau della Banca d’Italia.
Le monete e i monili, autentiche testimonianze della storia del Novecento, sono stati inizialmente catalogati e descritti da Serafina Pennestrì, esperta numismatica nominata dalla Commissione interministeriale e incaricata dal Gabinetto del Ministro della Cultura come responsabile dell’unità di tutela del patrimonio numismatico presso la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio. I suoi studi sono riportati nel volume intitolato “Tracce di Metallo: Storie del Novecento italiano dai depositi in valori diversi presso la Tesoreria centrale dello Stato” (acquistabile qui), pubblicato nella collana “Notiziario del Portale Numismatico dello Stato – Medaglieri italiani”.
«Per quanto riguarda, in particolare, i materiali numismatici presenti nei depositi il lungo e impegnativo lavoro di ricognizione svolto dalla Commissione ha comportato la loro preliminare identificazione, la relativa stima e la valutazione ai fini di idonee proposte di destinazione e di valorizzazione culturale o economica», spiega Serafina Pennestrì. «Nell’ambito della valutazione specialistica richiesta nell’esame dei materiali numismatici, si è ritenuto interessante selezionare quattro depositi per proporre altrettante storie. Storie esemplari per raccontare, da diverse angolazioni, alcuni aspetti inediti, curiosi o minori, “a margine” del Novecento italiano, attraverso documenti, oggetti e raccolte di oggetti».
Il Poligrafico e Zecca dello Stato ha seguito la realizzazione del progetto editoriale e dell’espositore virtuale, visitabile all’interno del Portale Numismatico dello Stato (visita il portale). Uno spazio articolato secondo un percorso di visita che permette la fruizione e la consultazione online di una selezione dei materiali di interesse storico numismatico, insieme al catalogo preliminare dei reperti rinvenuti nel caveau della Tesoreria dello Stato come il fondo denominato “Medagliere Mussolini”.
Ma il tesoro custodito non si limita solo a oro, monete e oggetti di valore. In via dei Mille 52, indirizzo della sede distaccata della Banca d’Italia, si trova anche un ricco patrimonio di testimonianze storiche. Questo comprende documenti risalenti al 1925 riguardanti il prestito concesso dal finanziere J.P. Morgan allo Stato italiano, oltre a reperti raccolti dopo il terremoto del 28 dicembre 1908 che devastò Messina e Reggio Calabria. Gli oggetti conservati raccontano vividamente il dramma di quel giorno: cucchiaini da tè, orologi da tasca, un set da cucito, portasigarette, occhiali, orecchini e collane, tutti sepolti sotto le macerie del terremoto.
Nel caveau si trovano i beni e le testimonianze di coloro che hanno combattuto dalla parte giusta della storia, combattendo il regime nazi-fascista. Qui convivono la macchina da scrivere portatile Olivetti, modello Studio 42, sequestrata al gerarca Guido Buffarini Guidi, e le valute straniere e i gioielli appartenuti a Babette Maria Fürstenberg, nata Block, un’ebrea tedesca che presumibilmente agiva come guida per mettere in salvo gruppi di profughi ebrei “illegali”. Anche i fratelli Tullio e Dario Lovvy erano ebrei: un medaglione con i loro ritratti traccia un sottile legame con il nostro presente. I fratelli Lovvy, caduti durante la Grande Guerra, erano parenti lontani della senatrice Liliana Segre.