La missione Aspides è entrata pienamente in azione e segna un punto di rottura nel Mar Rosso. L’operazione militare europea, guidata in mare dall’Italia, protegge le navi commerciali dei ventisette Paesi dell’Ue. Questa operazione è pensata per difendere le navi dai ribelli sostenuti dall’Iran, che attaccano con missili telecomandati, droni e barchini. E la nave militare Duilio ha appena abbattuto nel Mar Rosso un drone lanciato contro il cacciatorpediniere italiano dagli Houthi dello Yemen.
La missione Aspides è stata approvata dall’Unione europea il 19 febbraio scorso in occasione della riunione del Consiglio degli Affari esteri, cioè dei ministri degli Esteri dei Paesi Ue. Aspides è stata deliberata il 26 febbraio dal Consiglio dei ministri che ora passa il decreto al vaglio del Parlamento per la necessaria autorizzazione, come previsto dalla legge quadro sulle missioni internazionali. Dopo l’esame delle Commissioni Esteri e Difesa, domani il governo illustrerà il provvedimento in Aula, al Senato.
Aspides è una missione difensiva che mira a ripristinare la sicurezza marittima delle rotte tra Europa e Asia messe sotto attacco dagli uomini della milizia yemenita, gli Houthi, che colpiscono le imbarcazioni commerciali nel Mar Rosso e nel Canale di Suez come rappresaglia contro Israele e i suoi alleati per la guerra di Gaza.
Il comando strategico della missione è affidato alla Grecia. All’Italia spetta il comando operativo dalla base del cacciatorpediniere della Marina, Caio Duilio. Oltre a Italia, Grecia, Francia e Germania hanno aderito ad Aspides Portogallo, Danimarca, Paesi Bassi e Belgio. Irlanda e Spagna hanno comunicato che non invieranno né uomini né mezzi. Durerà un anno, potrà essere rinnovata con decisione del Consiglio europeo.
Deve assicurare il principio di libertà di navigazione, ma senza essere coinvolta in operazioni terrestri contro le basi Houthi in Yemen, in base al Trattato dell’Unione europea che prevede l’uso di mezzi «civili e militari in missioni all’esterno dell’Ue per garantire il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta Onu». Previsto quindi l’abbattimento di droni, missili e qualsiasi altra arma diretta contro le navi mercantili, ma non attacchi in territorio yemenita, che invece porta avanti la Prosperity Guardian, missione a difesa della navigazione commerciale nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, guidata dagli Usa.