Può essere nascosta tra le pagine dei libri e nei cerotti. Una droga subdola il Fentanyl. Viene chiamata “la droga degli zombie” per la capacità di trasformare chi la assume in «morti che camminano». Lo stato di euforia è ciò che spinge all’uso del Fentanyl, farmaco utilizzato nella terapia del dolore, fino a centro volte più potente della morfina. In Italia «per il momento non c’è alcuna emergenza», spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, presentando il “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppiacei sintetici”.
La mossa di Palazzo Chigi è preventiva: è negli Stati Uniti che l’emergenza vera e propria già esiste. La diffusione del Fentanyl negli Usa ha provocato quella che può essere tranquillamente definita una strage: ha causato la morte di 200mila persone in tre anni, tra cui il cantante Prince e il rapper Coolio. In Italia ancora ci sono soltanto delle avvisaglie della presenza del Fentanyl, ma sono già molto pericolose. «Una droga che viene spacciata nel deep e nel dark weeb e che viene pagata in bit coin», ha detto Mantovano spiegando che la ‘ndrangheta ha già puntato gli occhi su questo farmaco e che il ministro degli Esteri Antonio Tajani chiederà nella ministeriale dei suoi omologhi del G7 di parlare del Fentanyl.
Nonostante in Italia non ci sia ancora una situazione di emergenza, secondo il governo starebbe rapidamente sostituendo l’eroina, per il suo basso costo e la facilità con cui si può comprare. Già con un decreto del 30 giungo 2020, il Fentanyl e i suoi derivati sono stati inseriti nella tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope, con l’obiettivo di contrastarne produzione e diffusione. Oltre a causare immediata dipendenza, anche nelle dosi minime usate in campo medico, il Fentanyl può reagire in maniera letale se mischiato con farmaci o se assunto in una quantità pari o superiore ai 2 milligrammi.
Quattro anni dopo questo primo decreto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, assieme al ministro della Salute, Orazio Schillaci, hanno presentato il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl. L’obiettivo è quello di agire in anticipo per evitare lo scoppio di una crisi legata al consumo della sostanza, attraverso operazioni di prevenzione e contrasto.
Le misure di prevenzione si concentreranno sul rafforzamento di monitoraggio e controllo della distribuzione e della somministrazione del Fentanyl, così da evitare l’uso della sostanza a scopi non sanitari. Inoltre verranno aumentate le misure di sicurezza nei luoghi dove viene conservata per evitare i furti. Si passerà poi a corsi di formazione per il personale sanitario, così da educare al riconoscimento dell’overdose da Fentanyl, alla gestione degli effetti e alla somministrazione degli antidoti.
Lo spaccio di questa droga avviene anche nelle pagine dei libri, come è stato scoperto nel novembre scorso a Piacenza dalla Guardia di finanza. Uno spacciatore italiano che faceva da tramite tra la Cina e gli Stati Uniti: in un laboratorio casalingo aveva ridotto il Fentanyl ad un gas liquido e lo aveva spruzzato sulle pagine di un libro. I consumatori non avrebbero dovuto poi fare altro se non mangiare quelle pagine per avere effetti che sono letteralmente devastanti. Si muore anche per soffocamento con il Fentanyl. Bastano poche dosi, l’effetto è cento volte più forte dell’eroina. L’Italia è uno dei primi paesi dell’Unione europea ad adottare una strategia di contrasto al Fentanyl.