Una pioggia di risorse europee cade sull’arido Egitto. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha firmato al Cairo un accordo da oltre 7 miliardi di euro con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi relativo a sei ambiti principali tra cui l’immigrazione, la sicurezza e l’economia. Insieme a von der Leyen c’erano anche i leader di Austria, Belgio, Cipro, Grecia e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni.
Today we launch our Strategic and Comprehensive partnership with Egypt.
We will work together in six areas of mutual interest:
1. Political relations
2. Economic stability
3. Investments & Trade
4. Migration
5. Security
6. People and skills pic.twitter.com/lTf7Gcl4vk— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 17, 2024
L’accordo prevede che l’Unione Europea garantisca all’Egitto aiuti economici per 7,4 miliardi di euro tra il 2024 e il 2027, di cui 5 miliardi sotto forma di prestiti e 1,8 miliardi come investimenti. Altri 600 milioni di euro saranno erogati come concessioni a fondo perduto. Di questi, circa 200 milioni di euro dovrebbero essere utilizzati per migliorare la gestione dei migranti presenti nel paese e dei flussi migratori verso l’Europa, sul modello dell’accordo già firmato tra l’Unione Europea e la Tunisia a luglio del 2023.
Come nei precedenti incontri tenuti nei Paesi del Nordafrica, grande importanza è stata data alla questione migratoria. L’intesa tra Unione europea ed Egitto «è il modo migliore per far fronte al flusso migratorio, e apprezziamo gli sforzi dell’Egitto in questo senso», ha dichiarato Meloni. Aggiungendo: «Aspiriamo a lavorare insieme più di prima per aiutare gli Stati di origine e quelli di transito» con «investimenti e assistenza per prevenire l’immigrazione illegale, per aiutare questi Stati a fronteggiare i trafficanti di migranti». L’accordo «si inserisce nel contesto attuale in cui ci troviamo ad affrontare molte crisi che potrebbero destabilizzare la regione del Mediterraneo a un livello inimmaginabile», ha aggiunto Meloni. Considerazioni simili a quelle già fatte nei mesi scorsi sia nello stesso Egitto che in Tunisia, entrambi tra i nove Paesi parte del Piano Mattei in cui il governo sta investendo 5 miliardi di euro. «Stiamo lavorando – ha sintetizzato Meloni – per lanciare un’alleanza internazionale per la lotta contro i trafficanti di esseri umani».
Al contrario di quanto accaduto con il Memorandum of Understanding siglato la scorsa estate con la Tunisia, l’intesa con l’Egitto sembra però abbracciare più ambiti oltre all’immigrazione. L’accordo prevede il varo di progetti condivisi, i cui dettagli verranno definiti in seguito, per «stabilità, democrazia, libertà fondamentali, diritti umani, uguaglianza di genere e pari opportunità». Non mancano investimenti per connessioni energetiche tra le due sponde del Mediterraneo, con qualche milione destinato allo sviluppo della filiera dell’idrogeno e quella delle rinnovabili. Si parla poi ancora di cooperazione antiterrorismo e di un investimento su progetti culturali come gli scambi universitari sul modello dell’Erasmus.
L’Ue si propone anche di ridurre l’inquinamento e contribuire a mitigare l’impatto della guerra della Russia in Ucraina sulla sicurezza alimentare, aiutando l’Egitto ad espandere la capacità di stoccaggio e la produzione del grano. Evidente il focus dei leader europei sul ruolo strategico dell’Egitto nella crisi regionale, e negli equilibri anche di domani, come viene sottolineato anche nella stessa dichiarazione congiunta: «L’Unione europea riconosce l’Egitto come partner affidabile e il suo ruolo geostrategico unico e vitale di pilastro della sicurezza, della moderazione e della pace nella regione del Mediterraneo, del Vicino Oriente e dell’Africa. L’Egitto e l’Ue continueranno a lavorare per costruire un’agenda positiva per la prosperità e la stabilità. L’Egitto e l’Ue continueranno a lavorare sui loro impegni per promuovere ulteriormente la democrazia, le libertà fondamentali e i diritti umani, la parità di genere e le pari opportunità, come concordato nelle priorità del partenariato».