Roberto Vannacci, si trova al centro di un complesso dibattito legale e politico riguardo alla sua candidatura alle prossime elezioni europee. Nonostante il forte sostegno di Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, il Codice sull’Ordinamento Militare impedisce la sua partecipazione nelle elezioni nella circoscrizione del Centro Italia, dove ha precedentemente prestato servizio. Questo dettaglio è confermato dall’avvocato e professore di diritto militare Massimiliano Strampelli della Link University, che ha rilasciato un’intervista a Repubblica per motivare il suo parere.
Il Codice militare specifica che ufficiali che hanno comandato in una certa circoscrizione non possono candidarsi in quella stessa area. Secondo Strampelli, ciò è suffragato dall’articolo 1485 del codice e dall’articolo 7 del d.p.r. 361/57, che stabiliscono chiaramente l’ineleggibilità degli ufficiali in tali circostanze. La Guida tecnica del Ministero della Difesa conferma ulteriormente questi limiti. Salvini ha sollevato questioni di parità di trattamento, sottolineando «come sia possibile candidare persone detenute per gravi accuse, mentre chi ha servito il Paese si trova escluso dalle elezioni». Questa situazione ha generato ulteriori divisioni all’interno della Lega.
Quando è cominciato a circolare il nome di Vannacci tra i probabili candidati alle Europee diversi tra ex parlamentari e amministratori locali della Lega avevano criticato Salvini con una lettera aperta pubblicata sul quotidiano La Stampa. Ma il leader della Lega se ne è infisciato e ha candidato il generale della Folgore Roberto Vannacci, sospeso dal servizio per 11 mesi per la pubblicazione non autorizzata del libro “Il mondo al contrario”, in tutte le circoscrizioni delle Europee dell’8 e 9 giugno.
All’interno del partito ci sono stati molti politici che hanno contestato la scelta del segretario, in particolare quelli del Nord Italia più legati agli obiettivi programmatici della Lega delle origini. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha detto di sperare che il generale «possa contribuire a fare delle liste forti e ad ottenere un buon risultato per la Lega» ma che lui lavorerà per sostenere i tre candidati friulani. Anche in Veneto l’opposizione a Vannacci è stata simile: l’assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato ha detto che«Vannacci non lo voterò mai e poi mai, manco morto», quello alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, che «Vannacci non c’entra nulla con la Lega in cui sono entrato più di 30 anni fa. Fatico a capire questa scelta», e l’assessore all’Agricoltura Federico Caner che «non è un valore aggiunto per la Lega e a Nord Est non ci porterà voti».
Le critiche alla scelta di Salvini sono ricominciate e sono diventate ancora più consistenti dopo alcune dichiarazioni fatte da Vannacci in un’intervista pubblicata sabato su La Stampa. Tra le varie cose Vannacci ha detto che «l’italiano ha la pelle bianca, lo dice la statistica», che l’aborto è «un’infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto», e che nelle scuole sarebbe necessario istituire classi separate per gli studenti con disabilità. «Credo che classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei 100 metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. Non sono un esperto di disabilità, ma sono convinto che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita», ha detto.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto apertamente di non condividere le affermazioni del generale sugli omosessuali, l’aborto, i disabili. E ha commentato la candidatura di Vannacci in senso critico dicendo che il generale «non è della Lega».
Le dichiarazioni a La Stampa hanno fatto molto discutere anche al di fuori della Lega, soprattutto per via del passaggio riguardante le classi separate per gli studenti con disabilità. Il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), Francesco Savino, ha risposto a Vannacci che «queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Le classi separate riproducono i ghetti. La separazione in classi diverse per i fratelli disabili significa che sono da emarginare o guardare con sospetto. E invece loro hanno tante abilità che noi non abbiamo». È stato molto critico anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, per cui «la separazione basata su una condizione fisica è discriminatoria. Lo dice la Costituzione, le leggi, le circolari».