Il tema è se accettare o meno persone omosessuali in seminario. Papa Francesco nel ribadire la propria contrarietà si è lasciato scappare un’uscita infelice: «In alcuni seminari c’è già troppa frociaggine». Omofobia o solo una battuta? Secondo quanto ricostruito da La Repubblica, lo scorso 20 maggio Papa Francesco avrebbe pronunciato questa frase in un incontro a porte chiuse in Vaticano.
«Guardate: c’è già un’aria di frociaggine in giro che non fa bene. C’è una cultura odierna dell’omosessualità rispetto alla quale chi ha un orientamento omosessuale è meglio che non sia accolto» in seminario perché «è molto difficile che un ragazzo che ha questa tendenza poi non cada perché vengono pensando che la vita del prete li possa sostenere ma poi cadono nell’esercizio del ministero». Sono queste le parole precise, a quanto si apprende , pronunciate dal Papa nell’incontro di lunedì scorso a porte chiuse con i Vescovi italiani .
Il pontefice aveva aperto in Vaticano la 79esima Assemblea generale dei Vescovi con un dialogo libero a tutto campo. Dalla preoccupazione per il rischio del ritorno all’antisemitismo, un richiamo all’attenzione nei confronto degli omosessuali e il tema della crisi delle vocazioni. Tra gli argomenti oggetto della discussione anche il problema della fuga di molti giovani all’estero che sta impoverendo le nostre città non solo al Sud, ma anche al Nord.
Come riporta La Repubblica da mesi la questione dei seminaristi omosessuali è oggetto di dibattito e uno dei temi che ha più diviso l’assemblea di Assisi dello scorso autunno è la questione se ammettere o meno seminaristi gay. Papa Francesco è passato dal «chi sono io per giudicare» a una posizione ora molto più tranchant, se non altro per quanto riguarda la selezione e formazione dei sacerdoti.
Già un’istruzione del dicastero vaticano per il Clero del 2005, sotto Benedetto XVI ,confermata nel 2016 con papa Francesco, stabiliva che «la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay».
Una contrarietà che però non ha impedito al Papa di dare il via libera lo scorso dicembre alle benedizione delle coppie omosessuali, anche se al di fuori della liturgia oppure di dire due anni fa ai cattolici Lgbt «la Chiesa non vi rifiuta».