«Affacciamo sulla piazza del Santo Sepolcro. Cento persone scarse, tutti uomini che non contano niente. Siamo pochi e siamo morti. Aspettano che io parli ma io non ho nulla da dire». Inizia così “M. Il figlio del secolo” di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega 2019. Una storia dentro la storia che racconta gli anni del fascismo attraverso la vita di Benito Mussolini. Il romanzo inizia proprio dal dal 2 marzo 1919, quando, con un esiguo numero di sostenitori Mussolini fonda a Milano i “Fasci di combattimento”: è l’inizio della sua ascesa politica che lo porterà il 3 gennaio 1925 in Parlamento a pronunciare il discorso sull’omicidio Matteotti.
Si tratta, infatti, solo del primo capitolo di una trilogia che vedrà la luce nei prossimi anni. L’espediente che lo scrittore ha adottato per trovare «il sentimento della storia è di raccontarla come una cronaca, al presente». Il romanzo di Antonio Scurati, non attua una rivisitazione del fascismo, non lo ripensa. Lo espone passo dopo passo, in divenire, e con una trama-documentario basata su fatti e documenti. Non si pone al di fuori del fascismo ma ne racconta l’evoluzione dall’interno, quasi in tempo reale.
Con “M. Il figlio del secolo” Antonio Scurati si è aggiudicato con 228 voti il Premio Strega 2019, imponendosi per la prima volta, dopo due tentativi nel 2009 e nel 2014, nel più importante premio letterario italiano. Sin dalla sua pubblicazione, nel settembre 2018, si era già capito che questo libro sarebbe diventato uno dei romanzi più importanti della stagione letteraria. Non a caso ha fatto parlare di sé anche negli Stati Uniti, finendo sulle pagine del New York Times, e in Italia diventerà presto una serie televisiva prodotta da Wildside, la stessa società di produzione de “L’amica geniale” e “The Young Pope.”
«Dedico questa vittoria ai nostri nonni e ai nostri padri che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo e soprattutto a quelli che fra loro trovarono il coraggio di combatterlo. E insieme lo vorrei dedicare ai nostri figli con l’auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto cent’anni fa e in modo particolare a mia figlia Lucia», ha detto Scurati. La cerimonia si è svolta come al solito al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, i votanti sono stati 556 su 660. La giuria era presieduta da Helena Janeczek, vincitrice della scorsa edizione con “La ragazza con la Leica” (Guanda). Il libro di Scurati vince su Benedetto Cibrario, con “Il rumore del mondo” (Mondadori), 127 voti, mentre al terzo posto c’è Marco Missiroli con “Fedeltà” (Einaudi), 91 voti. Al quarto troviamo Claudia Durastanti con “La straniera” (La nave di Teseo), 63 voti, e al quinto Nadia Terranova con “Addio fantasmi” (Einaudi), 47 voti.