Le scuole in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna restano chiuse per un’altra settimana come misura precauzionale per limitare la diffusione del coronavirus. Le attività scolastiche rimangono quindi sospese fino a sabato 7 marzo. A confermarlo – prima ancora della comunicazione ufficiale del governo – sono stati il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
«Sulla base del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale – ha scritto Bonaccini su Facebook – resta confermata la chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana per le tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo ritengono inoltre di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica».
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Secondo gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità, chiamati a esprimersi su questa possibilità, si tratta della decisione corretta: «È saggio prolungare di una settimana la chiusura nelle Regioni con i focolai», cioè in Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. Dovrebbero invece riaprire le scuole nelle altre regioni che la settimana scorsa avevano deciso la chiusura preventiva: Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
«Credo sia importante, ove possibile, tornare al più presto alla normalità», ha detto la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani. Intanto, il decreto economico approvato dal Consiglio dei ministri, e già ribattezzato anti-coronavirus, introduce una norma del ministero dell’istruzione che deroga al limite dei 200 giorni minimi per la validità dell’anno scolastico nelle scuole chiuse per l’epidemia.