Da quando il coronavirus ha cominciato a circolare, gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando di stabilire se il virus può viaggiare nell’aria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sul punto è chiara e ha spiegato che non ci sono prove rilevanti che il nuovo coronavirus sia capace di trasmettersi attraverso l’aria. Anche se diversi studi dicono il contrario. E mentre la scienza discute sull’opportunità o meno di usarle, la Lombardia ha deciso che da domani si dovrà andare in giro indossando la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca «per proteggere sé stessi e gli altri».
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La nuova ordinanza del governatore Attilio Fontana resterà in vigore almeno fino al prossimo 13 aprile. «L’ordinanza del presidente della Regione – spiega una nota – introduce l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) hanno l’obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani».
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha negato che la misura lombarda sia stata ispirata da raccomandazioni del Consiglio stesso o del Comitato tecnico-scientifico. «Sull’uso delle mascherine c’è un grande dibattito anche nella comunità scientifica perché non ci sono evidenze fortissime. Sappiamo che sono utili per prevenire il contagio di chi è infetto, ma la misura fondamentale è il rispetto del distanziamento sociale».
L’ordinanza di Fontana, inoltre, conferma «le misure restrittive già stabilite per l’intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale». In particolare «degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali, dei mercati e tutte le attività non essenziali». Ora sarà «possibile acquistare articoli di cartoleria all’interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti». Possibile anche da ora «la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio».