Mes senza sorprese. La Commissione europea chiarisce quali saranno le condizionalità della nuova linea di credito pandemica legata al Meccanismo europeo di stabilità che saranno sottoposte all’approvazione. In una lettera che i commissari Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni hanno inviato al presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno viene chiarito il tipo di monitoraggio che Bruxelles chiede di approvare ai ministri delle Finanze dell’area euro: nessuna Troika, nessun rischio di commissariamento, solo un monitoraggio delle spese per effettive necessità sanitarie. Bruxelles ha anche stabilito che tutti i 19 Paesi della zona euro sono idonei ad accedere al Mes, perché «i debiti pubblici sono sostenibili». Compreso il debito italiano che, dopo il picco del 2020, al 159% del Pil, imboccherà una traiettoria «discendente», che lo porterà in zona 140% nel 2030.
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La partita europea sul Recovery Fund è ancora lunga, ma intanto per l’Italia e per tutti i Paesi del Sud che hanno lottato per un Mes senza condizioni è arrivata la buona notizia della Commissione. La lettera di Dombrovskis e Gentiloni chiarisce che Bruxelles non effettuerà nessuna missione ulteriore, oltre a quelle standard del Semestre europeo, per verificare le spese collegate al fondo salva-Stati. La Commissione concentrerà il suo controllo soltanto sul modo in cui sono stati spesi i soldi ricevuti, che dovranno essere legati a spese sanitarie dirette e indirette (sanità, cura e prevenzione) per contrastare il Covid-19. Non ci saranno, quindi, programmi di aggiustamento macroeconomico richiesti agli Stati che usufruiranno dei prestiti del Meccanismo europeo di stabilità, perché viene sottolineato lo «scopo molto specifico e limitato» di questa linea di credito.
La Commissione Ue spiega che non effettuerà alcuna missione ad hoc come nel caso del salvataggio della Grecia con la Troika, oltre a quelle standard del Semestre europeo, per verificare le spese sanitarie dirette e indirette finanziate con i soldi del Mes, e non effettuerà alcuna richiesta di aggiustamento macroeconomico, nemmeno ex post, ai Paesi che chiederanno gli aiuti. La sorveglianza rafforzata finisce con la fine della disponibilità del nuovo strumento ed eventualmente prima, una volta terminati i fondi per questo obiettivo.
Secondo la Commissione europea «i debiti dei governi sono attesi a restare sostenibili in tutti gli Stati dell’area euro nei prossimi dieci anni». Nel documento inviato all’Eurogruppo la Commissione spiega che «la valutazione della sostenibilità del debito pubblico indica che, nonostante i rischi, la posizione del debito rimane sostenibile in tutti gli Stati membri dell’area dell’euro a medio termine. Tale conclusione è supportata dal percorso del debito in calo previsto entro il 2030». «In linea con l’accordo politico dei ministri delle finanze del 9 aprile 2020 — prosegue il testo — gli Stati membri continuano a impegnarsi a rafforzare i loro fondamentali economici e finanziari, in coerenza con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale Ue, compresa l’eventuale flessibilità applicata». Tuttavia restano dei rischi legati alla «natura senza precedenti della crisi e dell’incertezza sugli sviluppi futuri».