Stop immediato all’obbligo dei vaccini per medici e infermieri e progressivo reintegro del personale no vax. Sono le decisioni adottate dal Consiglio dei ministri presieduto dal premier Giorgia Meloni e contenute in un unico decreto legge riguardante ambiti molto diversi, dalla sanità alla giustizia (ergastolo ostativo, riforma della giustizia e anche le norme contro i rave party). Il Cdm ha dato il via libera anche alla lista dei viceministri e sottosegretari.
Per quanto riguarda la parte relativa alle nuove norme sul Covid, è anticipato al primo novembre (anziché il 31 dicembre) lo stop all’obbligo vaccinale per medici e infermieri mentre resterà l’obbligo di mascherine negli ospedali e Rsa. «Gli operatori della sanità erano gli unici per i quali era prevista l’obbligatorietà vaccinale, abbiamo deciso di anticipare la fine dell’obbligo a domani perché ci consente di prendere 4mila persone ferme e metterle al lavoro, in un momento di grave carenza di organico», ha detto Meloni nel corso della conferenza stampa.
Le mascherine dunque non tornano nel cassetto, non ancora. L’obbligo di indossarle resta per tutte le strutture ospedaliere e per le residenze per anziani. Per tutelare le persone più fragili dovranno indossarle i medici, gli infermieri e anche i visitatori. La decisione è stata presa nel corso del Consiglio dei ministri, smentendo le anticipazioni e le preoccupazioni di chi temeva lo stop all’obbligo. L’ex ministro della Salute Roberto Speranza aveva firmato la proroga fino al 31 ottobre ma il successore Orazio Schillaci ha già firmato una ordinanza analoga per impedire la decadenza del dispositivo che è stato il simbolo della pandemia.
Il governo appena insediato ha cominciato a liberare il Paese dal giogo delle residue misure liberticide che per circa tre anni hanno tenuto in scacco il Paese. Ora, che a reagire scompostamente ad una normalizzazione giunta con grande ritardo, visto che i numeri ci dicono da tempo che il Covid-19 è clinicamente in via di estinzione, fossero tutti coloro che hanno lucrato su una pandemia che in Italia è stata ingigantita oltre ogni misura era ampiamente prevedibile, ma non è accettabile che persino il Presidente della Repubblica Mattarella, il quale è rimasto muto di fronte allo scempio dei nostri diritti costituzionali, si mettesse di traverso, sostenendo di proseguire con la prudenza, dal momento che il Covid-19 non sarebbe ancora stato sconfitto. Ma adesso sul Covid si cambia registro.