Dopo tutte le discussioni per il reintegro in anticipo dei sanitari non vaccinati sanzionati e sospesi dalle funzioni, non si comprende ancora come va a finire questa storia. Non solo sono stati sospesi e privati della possibilità di lavorare; dopo essere stati reintegrati gli arriva l’ennesima “punizione”. La Verità racconta quanto sta succedendo a Torino. L’Ordine dei Medici ha mandato a tutti gli iscritti sospesi una Pec per indagare le loro idee sui vaccini.
Nonostante l’emergenza sia finita, la persecuzione verso chi ha portato avanti il proprio diritto di scegliere se sottoporsi o meno alla vaccinazione anti-Covid continua. Il fatto che il governo abbia deciso di anticipare il termine della data di scadenza dell’obbligo vaccinale per la categoria dei sanitari poteva essere un primo passo verso il ritorno alla normalità e rappresentare un piccolo traguardo di giustizia, ebbene non sembra essere cambiato molto, anzi, con il reintegro dei medici sospesi ogni giorno saltano fuori ennesime notizie di discriminazione.
A Torino l’Ordine dei medici e degli odontoiatri ha inviato ai suoi iscritti un questionario per sapere cosa pensano delle immunizzazioni, ma la cosa peggiore è che quest’ultimo minaccia azioni disciplinari. «L’Ordine scrivente sta avviando un procedimento istruttorio nei confronti dei sanitari iscritti agli albi professionali che erano risultati inottemperanza all’obbligo vaccinale […] considerati i riflessi deontologici che tale determinazione assume sul rispetto delle regole deontologiche». L’Ordine ricorda: «Il professionista con l’iscrizione all’albo professionale si è impegnato ad affidare la propria reputazione professionale alle competenze, al rispetto delle regole deontologiche, evitando anche fuori dall’esercizio della professione ogni atto e comportamento che possa ledere il decoro, la dignità e l’immagine della professione». E precisa: «La vaccinazione ed a maggior ragione quella obbligatoria per legge ai fini di prevenzione della salute individuale e collettiva , si iscrive nei doveri deontologici del medico, tenuto a tutelare la salute individuale e collettiva».
Date tali premesse l’ordine invita ogni medico sospeso a «fornirci le sue deduzioni sulla (in allora) accertata inosservanza dell’obbligo vaccinale, avuti i presenti principi deontologici sopra richiamati. In particolare gradiremmo conoscere le motivazioni del suo rifiuto alla vaccinazione, la sua posizione rispetto alle pratiche vaccinali tanto obbligatorie, quanto facoltative, le modalità con cui ha garantito la sicurezza e la prevenzione del contagio nel suo studio, le modalità di aggiornamento del documento valutazione rischio». L’Ordine nello specifico vuole sapere se i medici siano contrari all’obbligatorietà del vaccino anti-Covid, all’obbligatorietà del vaccino in generale, se abbiano rifiutato il siero per esigenze di salute e come abbiano gestito i pazienti dopo la sospensione. Chiaramente non si tratta di un semplice sondaggio in quanto nelle ultime righe del medesimo documento vi è scritto: «Si evidenzia che l’indagine disposta dalla Commissione albo odontoiatri ai sensi dell’articolo 39 e le deduzioni richieste dovranno pervenire entro e non oltre 30 giorni dalla presente, con avvertimento che in difetto il procedimento proseguirà egualmente il suo corso».
«Questo è l’inizio di un provvedimento disciplinare a tutti gli effetti. Siamo in piena inquisizione. Chiediamo l’intervento immediato del presidente Fnomceo, il dottor Filippo Anelli, nei riguardi del presidente dell’Omceo di Torino che sta adottando queste azioni punitive. Un suo mancato intervento andrebbe a integrare una violazione della normativa attuale sul vaccino anti Covid. Qualora ciò avvenisse chiederemo le dimissioni immediate del dottor Anelli dalla presidenza della Fnomceo», dichiara Dario Giacomini, presidente del sindacato Di.Co.Si.Contiamoci.