Il Superbonus al 110% resterà in vigore per i redditi bassi. Sanatoria per evitare la restituzione delle somme per chi non riuscirà a completare i lavori entro il 31 dicembre. Mentre resta la possibilità di continuare a utilizzare l’agevolazione ma ridotta al 70% per il 2024. Sono i punti su cui la maggioranza ha trovato un accordo e confluiranno in un decreto ad hoc come deciso dall’ultimo Consiglio dei ministri del 2023.
L’intesa è arrivata nel corso di un vertice che ha preceduto il Consiglio dei ministri con i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Intervento che non entrerà nel Milleproroghe ma in un provvedimento varato su misura. Senza un intervento il bonus, che attualmente è al 90% a esclusione delle sole unifamiliari e dei condomini con lavori iniziati nel 2022 (per i quali l’aliquota è ancora al 110), sarebbe passato per tutti al 70% nel 2024.
Una mediazione su cui ha subito esultato Forza Italia, che da giorni chiedeva una proroga del termine dei lavori o almeno un intervento per evitare che la caduta a picco dell’agevolazione (quindi con una quota dei costi a carico dei committenti) causasse una paralisi dei lavori in corso e una spirale di contenziosi con le imprese che non erano riuscite a ultimare entro il 31 dicembre.
Non una vera e propria proroga del bonus edilizio per tutti. Il Superbonus al 110% resterà, quindi, per le famiglie con Isee basso (15.000 euro per un single), che potranno così concludere i lavori di ristrutturazione nel 2024. I nuclei con Isee più alto potranno proseguire i lavori il prossimo anno ma con lo sgravio fiscale ridotto al 70% (come previsto a legislazione vigente).
Come sottolineato dal presidente dei deputati di Fi Paolo Barelli, «continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre. Il bonus edilizio al 110% resterà comunque in vigore per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori».