Gli Stati Uniti e Israele sono in stato di massima allerta perché si aspettano un attacco dell’Iran in risposta al raid israeliano sul consolato iraniano di Damasco. È uno degli scenari peggiori perché, come teme Biden, potrebbe tradursi presto in una rapida escalation del conflitto in Medio Oriente. A svelare l’allarme condiviso tra Usa e Israele sono le informazioni raccolte da Cnn e New York Times.
Da quando il 7 ottobre del 2023 è cominciata la guerra nella Striscia di Gaza, l’Iran non ha mai attaccato direttamente Israele. Ma dopo il bombardamento israeliano contro l’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, che ha ucciso un importante generale delle Guardie rivoluzionarie, la principale forza militare iraniana, le autorità iraniane e molte fonti militari stanno dicendo che l’Iran si starebbe preparando a un qualche tipo di attacco contro Israele.
Durante il funerale di Mohammad Reza Zahedi, il generale ucciso da Israele in Siria, il comandante in capo delle Guardie Rivoluzionarie, Hossein Salami, ha detto che «i nostri coraggiosi uomini puniranno il regime sionista», cioè Israele. «Nessun atto del nemico contro il nostro sacro sistema rimarrà senza risposta». Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, ha detto che «la risposta iraniana all’attacco di Damasco arriverà senza dubbio». Non è chiaro in che modo potrebbe avvenire una risposta iraniana contro Israele, anche se gli esperti pensano soprattutto a un qualche tipo di bombardamento: nel 2020, dopo l’uccisione di Suleimani, l’Iran lanciò un ampio attacco missilistico contro una base americana in Iraq, ferendo più di 100 persone.
Due fonti militari iraniane hanno detto al New York Times che l’Iran ha messo le sue forze in stato di massima allerta e che le autorità hanno già preso la decisione di attaccare in qualche modo Israele, «per creare deterrenza», cioè per intimorire Israele ed evitare che ripeta uccisioni come quella di Damasco. Funzionari militari americani hanno detto alla Cnn che gli Stati Uniti e Israele si stanno preparando a un «significativo» attacco dell’Iran contro postazioni israeliane o statunitensi in Medio Oriente, che potrebbe avvenire entro la settimana prossima.
Che questa possibilità sia credibile lo dimostra il fatto che anche Israele ha aumentato il livello di allerta del proprio esercito, e negli ultimi due giorni ha messo in atto varie misure per intensificare la sorveglianza ed essere pronto a eventuali attacchi. Tra le altre cose, ha bloccato tutti i congedi per i suoi soldati attivi in combattimento, ha richiamato vari riservisti e, in alcune aree del paese, ha prodotto interferenze del segnale Gps, per rendere più difficili eventuali attacchi con droni o mezzi guidati da remoto.