L’invito esplicito è a votare Giorgia: «Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo», ha detto dal palco di Pescara la premier Giorgia Meloni dopo aver annunciato la sua candidatura alle Europee. Meloni sarà capolista di Fratelli d’Italia in tutte le cinque circoscrizioni italiane.
Era una decisione attesa, anche se non era ancora stata ufficializzata. La candidatura di Meloni è soprattutto un modo per Fratelli d’Italia per attirare più voti possibili alle elezioni europee, dove contano le preferenze, a differenza delle elezioni politiche italiane. Ma per le regole europee la carica di europarlamentare è incompatibile con quella di membro del governo o del parlamento italiano: è quindi scontato che quando verrà eletta al Parlamento Europeo rinuncerà al ruolo di europarlamentare in favore di un candidato di Fratelli d’Italia non eletto.
Nell’annunciare la sua candidatura durante la conferenza programmatica del suo partito, Meloni ha invitato gli elettori di Fratelli d’Italia a votarla scrivendo sulla scheda elettorale solo il suo nome di battesimo, Giorgia: «perché io sono e sarò sempre una di voi», ha detto. «Sono fiera che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara, perché loro sono colti. Ma io sono fiera di essere una persona del popolo». È plausibile che sulle schede elettorali sarà presentata come “Giorgia Meloni detta Giorgia”, in modo da evitare che i voti possano essere annullati.
Pescara, il mio intervento alla conferenza programmatica di @FratellidItalia. Collegatevi. https://t.co/MMSKyRsWkf
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) April 28, 2024
Un voto di fiducia nel Paese a 18 mesi dall’insediamento dell’esecutivo ma anche una sfida nei confronti del suo principale alleato/nemico, cioè quel Matteo Salvini che non si è presentato nel giorno di chiusura della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara. Dopo settimane di propaganda leghista per mettere in difficoltà la premier sull’alleanza col Ppe e con la presidente della commissione Ursula von der Leyen, Meloni replica: «Noi non andremo mai coi socialisti e non è solo uno slogan utilizzato anche da coloro che poi con la sinistra ci hanno governato: è nel nostro dna, a Roma come a Bruxelles».
La sfida a Salvini è anche sui temi elettorali: lotta all’immigrazione clandestina, identità e sicurezza. Un comizio per riprendere i temi identitari coprendo gli elettori di destra-destra che Salvini sta cercando di convincere con la candidatura del generale Roberto Vannacci. Non c’è spazio per altri partiti all’infuori di Fratelli d’Italia, sembra dire la premier. «Difenderemo anche in Ue le nostre eccellenze, i nostri confini, la nostra identità. Anche stavolta ci diranno che siamo dei pazzi che è una sfida impossibile da vincere». La sfida è lanciata. «Ci hanno dato tante volte per sconfitti, ci hanno detto che eravamo destinati scomparire. Lasciateglielo dire. Mentre si crogioleranno in questa loro rassicurante speranza noi continueremo a lavorare come sempre fatto e chissà se anche stavolta riusciremo a smentire i pronostici. È arrivato il momento di alzare la posta, cambiamo anche l’Europa».
«Il risultato che abbiamo ottenuto come FdI non è dato acquisito, dobbiamo continuare a meritarcelo» e «fa tremare i polsi». «Noi non tradiremo gli italiani che non hanno creduto» alle «balle spaziali» che «hanno propagandato dentro e fuori i confini nazionali». L’obiettivo davanti al partito è adesso «creare una maggioranza che metta insieme le forze di centrodestra e mandare all’opposizione la sinistra anche in Ue è una impresa difficile ma possibile e dobbiamo tentare». È possibile «portare anche in Europa il modello italiano, sarebbe una rivoluzione in cui il partito dei conservatori è strategico e fondamentale».