«Senza Mondiali sarebbe una catastrofe», queste parole pronunciate dal tecnico azzurro Gianpiero Ventura circa un mese fa risuonano, all’indomani della débâcle maturata a causa della Svezia allenata da Jan Andersson, come un sinistro rintocco premonitore. La nazionale apparsa ieri sera alla Friends Arena è sembrata troppo poco determinata, con scarse idee e troppo macchinosa nel macinare gioco.
Ventura capro espiatorio? Quando le cose non vanno bene in ambito calcistico è consuetudine puntare il dito contro l’allenatore. Il tecnico è sempre, storicamente, stato indicato come primo responsabile di ogni periodo negativo attraversato da un team calcistico. Bisogna riconoscere, in verità, che Gianpiero Ventura di critiche ne ha avute tante prima ancora di iniziare il suo percorso azzurro. La sua colpa, non aver mai allenato o vinto qualcosa con una grande squadra. Come se le magiche stagioni vissute a Bari e Torino avendo a disposizione giocatori non proprio trascendentali, per citarne alcune, non rappresentassero delle conquiste sportive di tutto rispetto. Tuttavia, non si può dire che il tecnico genovese non ci abbia messo del suo per sobillare l’ira dei tifosi. Il 4-2-4 con cui si presentò all’inizio dell’avventura alla guida della nazionale italiana ha rappresentato, fin qui, l’emblema di un progetto tattico male assimilato dai suoi giocatori, come si è potuto constatare in campo. Né le varianti e le modifiche apportate successivamente sembrano aver corretto una gestione tecnica a tratti confusa e sterile. Se sulle spalle di Ventura non possono essere scaricate tutte le colpe delle disavventure azzurre, è pur vero che il tecnico azzurro ci ha messo tutto l’impegno possibile per gettarsi la zappa sui piedi. Ventura ha ancora l’ultima cartuccia da spararsi prima di evitare quella che lui stesso ha definito “una catastrofe” e guadagnare così del tempo prezioso per lavorare sul suo progetto calcistico correggendolo prima che l’Italia affronti i mondiali in Russia.
L’1-0 è lo specchio della condizione della squadra. Gli azzurri ci hanno messo molto del loro nella rovinosa sconfitta svedese. I giocatori sono apparsi fisicamente inferiori agli avversari, poco concentrati e cattivi, imprecisi e lenti dal punto di vista tecnico. Insomma, se Ventura ha le sue colpe, di certo i suoi giocatori stanno facendo poco per compensare gli errori commessi dal tecnico. Il tandem d’attacco Immobile-Belotti che tanti top club vorrebbero avere a propria disposizione fatica ancora a trovare l’intesa migliore. Il centrocampo non funge da motore del gioco come dovrebbe. Verratti non basta, predica nel deserto di un reparto che manca l’obiettivo principale della fluidificazione della manovra. L’unica nota ben accordata rimane il reparto arretrato, l’ormai rodata “BBC”, che coordinato dal veterano Buffon commette davvero poche sbavature nonostante lo sfortunato goal incassato dall’Italia. Troppo poco per staccare l’ultimo biglietto con direzione Mosca.