Jannik Sinner scrive la storia, vince gli Australian Open 2024. È il terzo italiano dopo Nicola Pietrangeli nel 1959 e Adriano Panatta nel 1976 a vincere un titolo Slam nel singolare maschile nel tennis. È il primo italiano a vincere gli Australian Open, uno dei quattro tornei del Grande Slam, i più importanti e prestigiosi del tennis. Ha battuto in finale il russo Daniil Medvedev per 3 set a 2 (3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3), in rimonta dopo aver perso i primi due set.
La partita contro Medvedev è stata molto complicata per Sinner: nei primi due set il russo era riuscito a metterlo in grande difficoltà, approfittando al meglio dei suoi punti deboli e vincendo abbastanza agevolmente entrambi i set con il punteggio di 6-3. Poi Sinner è riuscito a rientrare in partita, difendendosi con pazienza nel terzo set e riuscendo a sfruttare le poche occasioni a disposizione per vincerlo. Nel quarto e nel quinto set invece Sinner ha dominato il gioco, ha messo costantemente in difficoltà Medvedev e infine ha vinto con autorità, sfruttando subito il primo match point a sua disposizione.
Tutto il mondo ha applaudito Sinner. E non solo per il suo titolo. Ma per il suo stile, la sua gentilezza, il suo fair play. A 22 anni è al momento quarto nel ranking mondiale maschile di tennis. Già prima del torneo era considerato uno dei favoriti per la vittoria finale, visto che da mesi le sue prestazioni erano in crescita e aveva mostrato molti miglioramenti, riuscendo a battere più volte tutti i più forti tennisti in circolazione.
Questo successo agli Australian Open è il risultato di un lungo percorso: il primo titolo nel 250 di Sofia nel 2020, il primo quarto di finale al Roland Garros nel 2020 a 19 anni, il primo Masters 1000 di Toronto, la prima semifinale Slam a Wimbledon 2023, i tabù spezzati contro Medvedev e Djokovic, la finale alle Atp Finals 2023, la storica Coppa Davis nel novembre scorso. Adesso il cambio di prospettiva è completo, un nuovo capitolo è cominciato. O per meglio dire, una nuova storia. E tutto questo ha un unico e solo punto di svolta, la semifinale di Coppa Davis contro Djokovic. La vittoria con i tre match point annullati al serbo è stato un detonatore psicologico e un volano capace di trascinare Sinner verso traguardi più grandi.
Prima di lui Adriano Panatta, che ebbe una carriera di altissimo livello ma discontinua, riuscì a vincere uno Slam quando aveva 26 anni, nel 1976 al Roland Garros (è lo Slam che si gioca tra maggio e giugno a Parigi, su campi in terra rossa). Ci sono poi tutte le vittorie avvenute prima della cosiddetta “Era Open”, cioè prima che il tennis dilettantistico e quello professionistico venissero unificati: fino al 1968 infatti i tornei del Grande Slam venivano giocati solo dai dilettanti, tra i quali c’era anche l’italiano Nicola Pietrangeli, che negli anni Cinquanta vinse due volte il Roland Garros nel singolare e due volte nel doppio (in coppia con Orlando Sirola).
Il primo Slam della carriera di Jannik Sinner rappresenta il completamento di una rivoluzione paziente. Passo dopo passo, momento dopo momento, delusione dopo delusione. Un processo di crescita costante quanto cosciente. E dopo l’entusiasmante parte finale della scorsa stagione solo l’esame finale in uno Slam, e l’azzurro non si è accontentato solo di superarlo, ma ha fatto molto di più. Ha trionfato dove mai nessuno era riuscito.