L‘obiettivo è ormai chiaro a tutti, con oltre 20 gruppi politici insieme appassionatamente per cercare di rendere meno lontana la soglia irraggiungibile del 40%. Silvio Berlusconi continua a tessere la tela del centrodestra in vista delle prossime elezioni politiche e in quest’ottica la neonata Noi con l’Italia, “quarta gamba” del centrodestra è il calderone nel quale sono finiti quelli che sosterranno l’ultima sfida politica del Cavaliere ma che per vari motivi hanno scelto di confluire allo schieramento senza aderire a Forza Italia.
LE ADESIONI ALLA LISTA STAMPELLA. La nuova aggregazione di centro e moderata, benedetta dall’inquilina di Arcore, ha messo sotto la stessa bandiera Raffaele Fitto, Enrico Costa, Maurizio Lupi, Saverio Romano, Enrico Zanetti e Flavio Tosi. L’impronta è quella di un soggetto politico che nasce nel solco della tradizione liberale e popolare. Delineate anche le gerarchie con Fitto presidente e Lupi coordinatore nazionale, Tosi e Zanetti ma la lista “stampella” avrà un ruolo ben preciso: quello di portare altra acqua nel mulino del centrodestra, andando ad intercettare quei consensi che sfuggiranno a Forza Italia come pure alla Lega e a Fratelli d’Italia. Non a caso Lupi, tornato alla “casa madre” dopo la stagione politica con Alfano nel Governo Renzi, ha inteso evidenziare che «c’è grande diversità con Salvini», ma al contempo ha pure aggiunto che «questo non impedisce di governare insieme in Lombardia e altrove». «Le diversità possono diventare ricchezza a condizione che si abbia a cuore l’Italia», in questo caso in effetti le diversità sono destinate a diventare più che altro un serbatoio aggiuntivo di consensi nella partita elettorale, anche se ovviamente i diretti interessati non lo ammetteranno mai.
I PRIMI SONDAGGI. Noi con l’Italia rientra nel novero degli “altri figli” del centrodestra, e sarà interessante vedere quanto riuscirà a raccogliere. Secondo i sondaggi di queste ore sarebbe intorno all’1%. Una percentuale al limite sulla soglia di sopravvivenza e utilità, che può crescere ma che per gli analisti non è destinata ad ottenere un boom di voti perché è lapalissiano che si tratta di una lista raccoglitore più che di un vero e proprio partito, in un’epoca in cui d’altronde i veri partiti non esistono più e quelli che si definiscono tali sono poco altro che una brutta copia. Berlusconi profetizza un risultato tra il 2,5% ed il 3% per il nuovo listone, le prossime settimane diranno se decollerà o se si rivelerà una grande illusione. Guardando invece alle percentuali della coalizione, il centrodestra appare nettamente in testa. Tuttavia, per vincere ancora mancherebbero all’appello parecchi voti perlomeno per intravedere a non troppa distanza la fatidica soglia del 40%. Per Noi con l’Italia sarà, in definitiva, molto importante superare almeno l’1%, per far si che la trama della quarta gamba allestita in campagna elettorale non si riveli soltanto un colossale flop.