Rob Cross. Se chi sta leggendo si chiede di chi stiamo parlando in questo articolo fa bene. In Italia solo qualche appassionato lo conosce e non ha nemmeno una pagina Wikipedia nella nostra lingua. Non è ciò che si definirebbe un bell’uomo data la vistosa pancetta e la pelata, né tanto meno è un qualche tipo di genietto venuto dall’Inghilterra a conquistare il mondo con invenzioni fantascientifiche. No, Rob Cross non è nulla di questo. Rob Cross è semplicemente tutti noi.
DAL BARETTO ALL’ARENA. Mr. Cross, 28 anni il prossimo 21 settembre, è nativo di Pembury, villaggio di poco più di seimila anime nel Kent, Inghilterra. Per mantenersi il buon Rob ha iniziato tempo fa a lavorare per la Biffa, agenzia attiva nella gestione dei rifiuti e, come mansione principale, si è sempre occupato di fare l’elettricista. Una persona comune che più comune non si può: un giovane che, grazie anche a qualche sacrificio, riesce a trovare un impiego che sicuramente non lo fa vivere da nababbo, ma che gli garantisce di poter uscire la sera, finito il turno, ed andare al pub di paese a bere qualche birra con gli amici. Nel pub di Pembury, oltre a bere e chiacchierare, Rob però ha avuto modo di sfoderare il suo talento: tirare freccette. Adesso, detta così fa un po’ ridere. Tirare freccette un talento? Nell’immaginario comune, perlomeno in quello italiano, tirare delle freccette in un bersaglio può essere al massimo un passatempo da ragazzini, e in media credo che 9 bambini su 10 nella storia abbiano avuto un bersaglio di velcro nella propria stanzetta e che l’uno su dieci che non lo possedeva almeno per una volta si sarà dilettato a cercare di fare centro a casa di qualche amico. E poi siamo abituati a pensare alle freccette come a uno sfogo piuttosto che a uno sport. Del resto chi non ha mai visto, in un cartone animato o in un film, il personaggio di turno bersagliare di dardi l’effige del proprio nemico? Eppure in Inghilterra tutto è diverso. Le freccette sono un vero e proprio sport seguito da molte persone sia nelle arene (che poi non sono altro che giganteschi bar trasformati per le occasioni) sia in tv, tanto che le cifre guadagnate dai professionisti del gioco, tra montepremi per i tornei vinti e contratti di sponsorizzazione, fanno invidia anche a certi calciatori nostrani. E così Rob Cross, convinto di avere un talento particolare nella disciplina, un bel giorno del 2016 ha deciso di trasformare la sua carriera da fenomeno del baretto tentando di diventare professionista: col senno di poi la scelta gli ha cambiato la vita.
UNA BREVE GAVETTA. Nel 2015 Rob, da semplice amatore, aveva partecipato al mondiale BDO di freccette, una sorta di competizione di serie B, venendo sconfitto ai trentaduesimi di finale. Un risultato discreto ma non degno di nota. Eppure “Voltage”, ribattezzato così a causa del suo lavoro da elettricista, non si è dato per vinto e nel 2016, grazie a una Wild Card, è riuscito a partecipare allo UK Open, prestigiosa competizione, dove è stato sconfitto ai sedicesimi di finale dal bicampione del mondo e già maestro dello sport Michael van Gerwen, il quale si era addirittura reso protagonista in quel match di un “nine-dart finish”, ovvero la combinazione più alta che un giocatore possa fare. Ricordatevi il nome di van Gerwen per due motivi: il primo perché il 28enne olandese è, nonostante la giovane età, uno dei più forti giocatori mai visti, capace addirittura di guadagnare con le proprie vittorie in un solo anno 2 milioni di sterline; il secondo è perché ritornerà nel nostro racconto. Perdere con un mostro sacro del genere era assolutamente preventivabile per Cross, che visti i miglioramenti di torneo in torneo, si è presentato quest’anno al mondiale come testa di serie numero 20. Un ottimo risultato per Voltage, che ha partecipato alla massima competizione con tanta voglia di fare bella figura e magari, chissà, riuscire ad ottenere un buon piazzamento. Non sapeva l’elettricista di Pembury che qualche giorno dopo la sua vita sarebbe cambiata …
COME NELLE FAVOLE. Cenerentola era una sguattera ma è diventata una principessa. A Rob Cross non sono ricresciuti i capelli e di certo non gli è sparita la pancia ma, come nella favola resa famosa dalla Disney, Voltage è andato ben oltre le aspettative, sue e degli addetti ai lavori, al campionato del mondo: dopo essersi sbarazzato agevolmente del giapponese Asada, Cross ha poi sconfitto Michael Smith, numero 12 al mondo al quale ha annullato anche due match point, John Henderson, scozzese numero 28 al mondo, Dimitri Van den Bergh e poi, in semifinale… Vi avevo detto di tenere a mente il nome di van Gerwen. Forte, fortissimo olandese che tutti vedevano già pronto a gareggiare in finale per il titolo. Si è trovato di fronte proprio lui il nostro eroe, l’ostacolo forse più complicato. Nella mente delle persone c’è un meccanismo che scatta quando davanti ci si trova qualcuno che è creduto più forte noi e che ci pone davanti due modi di vivere la situazione: renderci conto della potenza del nostro avversario e fungere, il più delle volte, da vittima sacrificale oppure, trasportati da una lucida follia, comprendere che se siamo arrivati a questo punto un motivo ci sarà, e non temere nessuno. Essere agiti o agire. Voltage ha scelto di agire. Un anno dopo quella sconfitta all’UK Open, Rob Cross ha battuto il fenomeno van Gerwen, aggiudicandosi un posto in finale, dove avrebbe sfidato la leggenda dello sport Phil Taylor, 57enne 16 volte campione del mondo. Normalmente, a questo punto, il nostro eroe, vuoi anche perché reduce dalla sbornia causata naturalmente da una vittoria insperata, si dovrebbe inchinare a un personaggio che ha monopolizzato la scena delle freccette per anni e che si appresta, con tutti i favori del pronostico, a vincere il suo diciassettesimo titolo e a ritirarsi da imbattuto. Ma la nostra storia non ha nulla di normale, e allora Rob Cross, elettricista 27enne di Pembury nel Kent, che fino all’anno scorso era un semplice amatore, è riuscito nel primo giorno del 2018 a scrivere la storia: campione del mondo! Finale a senso unico, 7-2 il punteggio, risultato mai verificatosi nell’ultimo atto della competizione. E come se non bastasse, un montepremi di 450 mila euro conquistato. Adesso per Cross comincia il difficile, perché non è tanto complicato vincere quanto confermarsi vincenti. “The Power” Taylor nella sua lunga carriera lo è stato. Lo e lo sarà anche van Gerwen, macchina da guerra che sarà sicuramente protagonista ancora negli anni a venire. Ma il vincente più vincente di tutti è colui che coltiva e crede nei propri sogni. Il vincente oggi, l’eroe di tutti i Signor Nessuno del mondo, è Rob Cross, un elettricista inglese venuto dal nulla. Pay attention to the Voltage.