Si procede lungo una trazzera di campagna, tra ulivi e alberi di carrubo. Siamo alla periferia di Noto. Dopo aver incontrato le luci di alcuni agriturismi, bagli e case private, ben presto a fare compagnia rimane soltanto il fruscio delle fronde mosse da un fresco vento. Andando avanti, la stradina si stringe sempre di più, e se prima s’incontrava qualche auto, adesso non c’è più alcun segnale di vita. Sembra d’inoltrarsi nel cuore profondo della Sicilia, un viaggio sulle orme del Joseph Conrad di “Cuore di tenebra”. Si continua a inerpicarsi sulle colline, le stesse sulle quali si svolgeva in passato la transumanza tra la piana del Tellaro e Noto antica. Si seguono tracce minimaliste, che s’intravedono all’improvviso indicando il luogo di destinazione: Photology Air (Art In Ruins). Che appare, quando ormai si pensa di essere dispersi, come un immenso spazio di luce. Una tenuta di trenta ettari nella campagna netina. L’antica Tenuta Busulmone, Terra di Salomone, dal termine arabo “Bu Sul al man”. All’orizzonte il mare, al centro un convento dell’Ottocento, ristrutturato secondo la logica di tutela storica eco-sostenibile. Ovvero, utopia of ruins. Sono il nodo nevralgico di uno spazio artistico a cielo aperto nel quale entrano in contatto arte contemporanea, fotografia, cinema, musica, territorio, cultura e tradizione enogastronomica siciliana.
LA SERATA INAUGURALE. Nella serata d’inaugurazione la Val di Noto, illuminata dalle Luci della Centrale Elettrica, si è incontrata con la Via Emilia e la Via Lattea di Vasco Brondi in versione acustica. Le sue canzoni più popolari hanno fatto da colonna sonora a “Land Art in America”, primo atto di “Exhibitions”, suggestivo percorso di opere fotoartistiche allestite tra le rovine del convento. Esposte le opere di grande formato realizzate dal noto fotografo Gianfranco Gorgoni (presente all’inaugurazione) in collaborazione con alcuni dei maestri della Land Art americana. Passeggiando tra gli alberi carichi di carrube e campi di fieno appena rasati sulla collina che sovrasta la Tenuta Busulmone, si può invece fare dell’Art Trail, un percorso alla scoperta di installazioni di artisti internazionali. Agli appassionati di cinema è dedicata la sezione Art Film Festival, rassegna di film all’aperto che è stata aperta con il documentario a sfondo artistico “Pompei Eternal Emotion” realizzato dal regista Pappi Corsicato. Per i più piccoli, “Art for kids”, progetto ludico-didattico per avvicinare i bimbi dagli 8 ai 12 anni all’arte contemporanea, stimolando in loro creatività e capacità di lavorare in gruppo. E c’è anche una tenda allestita a libreria. Tutto questo a partire dal 19 giugno.
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UNA SFIDA NUOVA. Una follia alla Fitzcarraldo, il sognatore che voleva costruire un grande Teatro dell’Opera nella foresta amazzonica per farvi esibire Enrico Caruso? O la sfida ambiziosa di una Sicilia nuova, diversa, che punta davvero sul turismo e sulla cultura, sul passato e sul futuro. D’altronde Photology, la prima galleria italiana nata nel 1992 per la diffusione e la conoscenza delle arti fotografiche, è operante nel territorio siciliano di sud-est già dal 2012. La sua nuova proposta, che ha per scenario la Tenuta Busulmone, è dettata anche dai dati statistici raccolti dal Centro Studi Turistici di Firenze che indicano per Noto un incremento medio annuo di visitatori intorno al 5% dal 2010 a oggi, crescita che riguarda soprattutto ospiti internazionali. «Il forte legame della Tenuta Busulmone con la cultura del territorio di Noto, ha da sempre generato storie di contemporaneità e ispirato artisti di tutti i generi espressivi. Al termine di questa attenta e dettagliata ristrutturazione la proprietà ha pensato di dare seguito a questo forte aspetto culturale mettendo a disposizione la Tenuta per una collaborazione di residenze d’artista con Photology» viene spiegato. Da Fiumara d’Arte a Favara sino a Noto crescono e si diffondono i parchi culturali in Sicilia. A dispetto di quel ministro che diceva che con la cultura non si mangia. E di quanti (ancora troppi) la pensano come lui.