Cristiano Ronaldo, calciomercato, calcio: termini di un’equazione che rimbalza da un computer all’altro, da uno smartphone all’altro, da una trasmissione radiotelevisiva all’altra. Si parla solo di questo nei bar e sotto gli ombrelloni, almeno in Italia ed in Spagna, persino il Mondiale russo rischia di rimanere oscurato. La Juventus potrebbe assicurarsi un campione assoluto per una cifra dieci volte inferiore alla clausola rescissoria monstre che il Real Madrid aveva imposto sul suo gioiello più brillante, un miliardo di euro. Forse il tassello che manca per puntare in maniera definitiva a quella coppa dalle grandi orecchie che è sempre sfuggita in questi anni.
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UN AFFARE POSSIBILE. Indizi e segnali si sono sommati nelle ultime settimane ed hanno tutti contribuito a rendere maggiormente concreto quello che sembrava essere destinato a rimanere, tra sfottò e piste fasulle, un sogno di mezza estate. Dalla foto di Ronaldo sparita dalla rosa dell’anno prossimo del Real agli account social della Juve che appena ieri uscivano con queste parole: “#finoAllaFine #7luglio, parliamo di numeri 7. Tra i numeri 7 della zebra degli ultimi 20 anni quale ti piace di più?”. Coincidenze? Sembrerebbe di no. Cristiano Ronaldo alla Juve si può fare. Forse già martedì. Il suo agente, il potentissimo Jorge Mendes, starebbe lavorando febbrilmente per limare i dettagli dell’affare. Oltre al prezzo del cartellino, la Juve sarebbe disposta a versare al portoghese 30 milioni di euro d’ingaggio annuali per 4 anni, più una super commissione per Mendes che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro. Le cifre complessive dell’affare toccherebbero dunque picchi spaventosi per un mercato calciatori, come quello italiano, non più abituato a colpi roboanti dai tempi del Milan di Berlusconi. Ci sarebbero tanti fattori extra-campo che spingerebbero Ronaldo a lasciare la Spagna dopo anni di successi. I problemi con il fisco spagnolo, il feeling in calo tra il portoghese, i suoi tifosi madrileni e la società stessa, la voglia di cercare nuovi stimoli nel finale di una carriera pazzesca. Un mix di fattori e suggestioni molto intrigante, destinato a mantenere altissimi i livelli della suspense nelle prossime ore.
LA STORIA DI CRISTIANO. Dove è iniziata la leggenda del campione portoghese? In un piccolo atollo in mezzo all’Oceano Atlantico, l’isola di Madeira, nel febbraio del 1985. Il nome del campione portoghese nasce da fede e passione cinematografica. Il nome “Cristiano” fu voluto dalla madre Dolores dos Santos Aveiro, fervente cattolica, mentre “Ronaldo” deriva dalla passione a stelle e strisce del padre che ammirava oltremisura Ronald Reagan, attore e presidente degli Stati Uniti. Ronaldo fa tutta la gavetta in patria, diviso tra Nacional e Sporting club de Portugal, prima di essere notato, appena sedicenne, da Gérard Houllier, manager del Liverpool. Non se ne farà nulla però, soprattutto per l’età ancora acerba. Il 13 agosto 2003 Ronaldo approda in Inghilterra al Manchester United per 12,24 milioni di sterline, diventando così il giovane il cui trasferimento è pagato di più nella storia del calcio inglese. Nel 2008 il primo exploit con i Reds, vince Champion’s League, Premier League e Coppa del Mondo per Club Fifa. Sempre nel 2008 porta a casa il primo Pallone d’oro, la prima Scarpa d’oro ed il Fifa world player. La stagione successiva approda ai “galacticos” del Real, sua attuale squadra, dove vince nel 2013 e nel 2014 il secondo ed il terzo Pallone d’oro. Premio che replicherà nel 2016 e nel 2017. Sempre nel 2016 corona anche la sua carriera in nazionale con la storica vittoria dell’Europeo ai danni della Francia in un’epica e combattutissima finale. I numeri di Cristiano parlano da soli: 5 palloni d’oro, 4 scarpe d’oro, un Fifa world player, 5 champion’s league, 4 Coppe del Mondo per club, 2 supercoppe europee, 15 titoli nazionali e l’Europeo con il Portogallo. Cosa aggiungere in più?