Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori e… utenti digitali e televisivi. L’Agcom ha diffuso i dati raccolti dall’osservatorio sulle comunicazioni: cresce tantissimo l’utilizzo della banda larga e con esso le attivazioni delle linee fisse. Tra offerte sempre più competitive e ricche di giga e minuti, i contratti sottoscritti quest’anno sono addirittura 840mila in più rispetto allo scorso anno. Un dato impressionante che testimonia un Paese sempre più connesso, complice una fibra ottica che, pian piano, sta raggiungendo anche gli angoli meno serviti.
FIBRA. Quasi 17 milioni di italiani possiedono oggi una linea fissa. Il settore è trainato in particolare dalle linee Fttc (fibra fino al cabinet) e Ftth (fibra fino alla casa). Ma senza perderci in tecnicismi, è la qualità delle connessioni a fare la differenza: le linee più veloci hanno ormai staccato nettamente quelle più lente. Nello stivale il 31,2% delle reti domestiche supera i 30 megabit al secondo, ormai molto più presenti rispetto alle più lente e antiquate che raggiungono appena i 10 megabit. Inoltre, le linee che riescono ad arrivare alla velocità compresa tra 30 e 100 megabit al secondo, a fine marzo hanno sfondato il muro dei 3 milioni (1,25 milioni in più), mentre quelle con velocità pari o maggiore di 100 megabit hanno superato i 2 milioni (più 1,19 milioni di linee su base annua). Se, come dimostrano i dati, il comparto dei provider cresce in maniera importante, lo stesso non può dirsi di quello televisivo.
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SEMPRE PIÙ SOCIAL. Semmai ci fosse stato bisogno dei dati dell’osservatorio a testimoniare il sempre più stretto rapporto tra gli italiani e i social network sites, scioriniamo qualche numero: 27 milioni di utenti unici su Facebook, sito più diffuso in terra nostrana con quasi un italiano su due a utilizzarlo. Se per Zuckerberg il 2018 è finora stato l’annus horribilis della storia della sua creatura, il miliardario proprietario anche di Messenger e Whatsapp avrà di che consolarsi in Italia. Nel dettaglio, sembra che trascorriamo in media 25 ore mensili sfogliando la nostra home e il nostro profilo. Un’altra delle proprietà del magnate Zuckerberg è però Instagram, sito che registra un significativo incremento delle visite, con quasi 3 milioni di utenti in più. Crescita anche per Linkedin, social per i professionisti, che registra 1,6 milioni di nuovi profili, e Pinterest, ultimo a sbarcare sulla scena ma con lo stesso incremento di 1,6 milioni. Infine Google, divenuto il punto di riferimento di chiunque cerchi qualcosa, che registra il 10% di visite in più, in barba alla maxi multa dell’Ue. Ma per un mondo, quello digitale, che miete successi, ce n’è uno in calo, ed è quello televisivo. Usiamo sempre più il telefono e guardiamo sempre meno televisione. La diffusione a macchia d’olio dell’on-demand e un’offerta sempre meno qualitativa, hanno caratterizzato la perdita di spettatori dei broadcast principali. A sorridere c’è La7: la tv di Urbano Cairo ha aumentato il suo share di oltre un punto percentuale nell’ultimo anno, superando la concorrenza che, invece, va senza esclusioni in perdita. Sia il gruppo Sky che quello Mediaset cedono entrambi lo 0,2%. Ma la vera sconfitta è la Rai, che registra un -0,7%, complice una sciagurata gestione del palinsesto. Per fare un esempio, il fortunato programma pomeridiano “Zero e Lode” nonostante gli ottimi ascolti e la qualità del format, non è stato riconfermato. Perché? Misteri della tv di Stato più autolesionista del mondo.
TELEFONIA. Infine, il mondo della telefonia. Nell’ultimo periodo si è abbattuto su questo microcosmo l’uragano Iliad. Nonostante la spietata guerra a colpi di offerte, tutti gli operatori registrano significativi rialzi. A guidare la graduatoria è Tim, con il 44,9%, seguito da Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15% circa. Nel segmento invece dell’ultrabroadband, il peso dell’operatore di telefonia mobile di Telecom Italia sale al 47,5% mentre nella fascia 30-100 Mbit/s, grazie soprattutto alla crescente diffusione delle linee in fibra su rete mista rame (Fttc), si arriva a sfiorare l’80%. Tra gli accessi a meno di 100 Mbit/s, Fastweb risulta largamente il maggiore operatore con quasi il 50%. Crescita si registra anche per la rete mobile con 2,5 milioni di Sim: le M2M sono aumentate di 4,1 milioni di unità, mentre quelle che prevedono servizi “solo voce” e “voce+dati” si riducono di 1,6 milioni di unità, complice il sempre crescente strapotere dell’online, con una maggiore richiesta di giga più che di minuti. Wind Tre e Tim rappresentano, infine, entrambe il 30,8% del mercato.