«Un esame di maturità senza la storia mi fa paura. Per questo chiederò al ministro Bussetti di ripensarci». L’appello di Liliana Segre, senatrice a vita e tra gli ultimi testimoni della Shoah, è stato accolto dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che in una lettera a La Repubblica rassicura sul fatto che «il Ministero non ha alcuna intenzione di penalizzare una disciplina come la storia, fondamentale per la crescita di cittadini responsabili e consapevoli. Non ci sarà alcuna penalizzazione nemmeno nell’esame di Stato».
Sono grato alla senatrice Liliana #Segre per l'attenzione che rivolge all'educazione dei nostri studenti. La #Storia è un tema che sta a cuore a entrambi. Voglio rassicurarla sul fatto che sarà presente nelle prove dell'Esame di Stato. #maturità2019https://t.co/CMDHIxuEbC
— Marco Bussetti (@bussetti_marco) February 27, 2019
Insomma, la storia ci sarà all’esame di maturità, anche se non con una traccia dedicata. «La storia sarà presente nelle prove di giugno. È il mandato che ho dato personalmente al gruppo di lavoro incaricato di predisporre le tracce di Italiano – ha evidenziato il ministro – Il 19 febbraio scorso i nostri studenti hanno avuto la possibilità di misurarsi con una simulazione della prima prova scritta della Maturità. I testi proposti dimostrano ciò che dicevo poco fa: la storia non è mancata e non mancherà nelle tracce. E potrà essere proposta, in modo trasversale, non in una sola tipologia di prova, come accadeva prima, ma in più tracce. Nell’analisi e nell’interpretazione di un testo letterario, come anche nell’analisi e nella produzione di un testo argomentativo. I giovani sono il futuro del Paese. Vogliamo per loro un’educazione di qualità: lo studio della storia – conclude Bussetti – è fondamentale e non abbiamo alcuna intenzione di eliminarlo dalla loro formazione».