“La musica è lavoro” è lo slogan che dal 2011 accompagna Medimex, l’International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds. E, fin dagli inizi, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale voleva indicare la cultura, l’arte, il teatro e la musica come strumenti per lo sviluppo non solo sociale e culturale, ma anche economico di tutto un territorio. Una formula risultata vincente: promossi e sostenuti oltre 1.200 concerti in 89 Paesi e 5 continenti; stipulati numerosi protocolli di intesa con le più importanti fiere musicali, festival, enti e istituzioni culturali internazionali; coinvolti oltre 70 comuni pugliesi finanziando oltre 1.600 eventi live, 65 nuovi spettacoli musicali di artisti pugliesi, italiani e internazionali prodotti in Puglia; creato una rete tra Festival musicali che hanno riunito un totale di 106 rassegne, oltre 350 concerti di artisti pugliesi sul territorio nazionale, 223 nuove produzioni discografiche di tutti i generi musicali e 22 compilation promozionali distribuite in circa 500mila copie in Italia e all’estero; 358 progetti ammessi a un complesso di finanziamenti che ha superato i 10 milioni di euro della prima dote del programma regionale. Senza contare gli effetti sul territorio: l’anno scorso a Taranto si contarono 60mila presenze. Insomma, a dispetto di quanto asseriva un ex ministro, con la cultura si mangia e si crea lavoro.
Il Medimex rappresenta il punto d’arrivo, l’occasione per confrontarsi con altre realtà, nazionali e internazionali. E il Festival itinerante quest’anno raddoppia, aggiungendo una versione primaverile a Foggia, dall’11 al 14 aprile, che anticipa l’edizione estiva in programma a Taranto dal 6 al 9 giugno.
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L’anteprima è anche, e soprattutto, un omaggio a un alfiere della Puglia. Non a caso s’inizia da Foggia, il capoluogo dauno che ha dato i natali a Renzo Arbore. Il musicista showman coordinerà un live inedito nel quale sono coinvolti alcuni tra i più rappresentativi esponenti del jazz italiano: Enrico Rava, Dado Moroni con Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto, Stefano Di Battista, Enrico Zanisi e la cantante Nicky Nicolai. «Finalmente si corona il mio più grande sogno, quello che avevo da ragazzino, ovvero il jazz a Foggia» commenta Arbore durante la conferenza stampa di presentazione del Festival. «Venendo al Teatro Giordano di Foggia mi è venuto in mente Papa Luciani, del quale sono stato un grande ammiratore, quando s’insediò. Si affacciò alla finestra e con estrema semplicità si limitò a dire: “Ieri sera non avrei mai pensato che oggi sarei stato il padre della Chiesa”. Ecco, io non avrei mai pensato che un giorno sarei venuto in questo teatro a parlare della mia città e di jazz» introduce Arbore, lasciandosi poi prendere dai ricordi. «In questo teatro io entravo con la scoppola. Il proprietario era un amico di famiglia e io avevo l’autorizzazione a entrare, ma prima di entrare mi prendevo una scoppola e poi lui mi diceva in foggiano: “Entra, entra”. Qui a Foggia ho appreso i primi rudimenti del jazz. C’è stata una epopea jazz in questa città che io ho vissuto sin da quando arrivarono gli americani». Parlando invece del presente, tiene a sottolineare che «il jazz italiano è ancora vivo» sottolinea. «È il secondo del mondo in senso assoluto e abbiamo un rappresentate barese, Gianluca Petrella, che è il più grande trombonista del mondo».
Non solo Arbore. La quattro giorni foggiana ospiterà in esclusiva anche un evento internazionale: sabato 13 il Medimex ospiterà l’unica data italiana dell’“Avalon tour” di Bryan Ferry, pochi giorni dopo l’ingresso dei suoi Roxy Music nella Rock’n’Roll Hall of Fame. Nello spettacolo che sta facendo il giro del mondo, Bryan Ferry celebra il tardo classico album dei Roxy Music, “Avalon” (1982), oltre a presentare brani estratti dal repertorio solista e altre chicche dalla band che fino al 1973 includeva anche Brian Eno.
I due appuntamenti – entrambi aperti dagli artisti pugliesi selezionati tra i partecipanti al bando Puglia Sounds Record 2018 (Sezione Young) – si inseriscono in un’articolata programmazione comprendente altri concerti e incontri d’autore con ospiti italiani e internazionali, mostre, scuole di musica, attività collaterali oltre all’importante omaggio ai Beatles. Fino al 6 maggio il Palazzo della Dogana ospiterà la mostra inedita per l’Italia “Pattie Boyd and The Beatles” a cura di Ono Arte Contemporanea. La prestigiosa esposizione comprende quaranta scatti iconici attraverso i quali la fotografa britannica racconta la sua relazione con i Beatles e i suoi primi due mariti, George Harrison e Eric Clapton. Le foto, che sinora sono state esposte a Dublino, Sydney, Toronto, Mosca, Londra e Stati Uniti, coprono un arco temporale di oltre trent’anni. Dopo la svolta professionale, ai tempi del film “A Hard Day’s Night”, nel quale accettò di recitare, Pattie Boyd sposò Harrison e, attraverso i Beatles, entrò in contatto con il mondo della cultura pop alla quale si era avvicinata lavorando come modella per i più importanti fotografi della Swinging London, tra cui David Bailey. Dopo essere finita sulle copertine dei più famosi magazine del mondo, prese lei stessa in mano la macchina fotografica e iniziò ad immortalare ciò che le accadeva intorno, diventando in pochi anni una delle testimoni della grande stagione dei Beatles e della cultura britannica. Negli scatti ci sono tutti i protagonisti della scena musicale di quegli anni, ma sono soprattutto le immagini della vita privata di Pattie Boyd a restituire momenti e ricordi impossibili da ritrovare in qualsiasi biografia o libro fotografico: immagini dai tour con i Beatles e quelle straordinarie scattate a Rishikech, in India, con il Maharishi Mahesh Yogi, incontro che avrà come conseguenza il divorzio tra George e Pattie, che nel 1979 sposerà Eric Clapton. L’autrice sarà presente all’inaugurazione del 6 aprile, mentre l’11 aprile a parlare dei Beatles ci sarà ospite d’eccezione Klaus Voormann, l’illustratore, bassista e discografico che conquistò un Grammy Award per la copertina dell’album “Revolver” dei Fab Four, suonò nella Plastic Ono Band e in vari singoli di Lennon, Harrison e Ringo Starr e partecipò al Concerto per il Bangladesh organizzato da Harrison nel 1971.
Dall’11 al 20 aprile, alla Fondazione dei Monti Uniti sarà invece allestita la mostra dedicata al mondo Fender con il Vintage Museum.
Il Medimex tornerà a Taranto da mercoledì 5 a domenica 9 giugno e con Patti Smith celebrerà i quarant’anni dei leggendari concerti di Bologna e Firenze del 1979, che con l’artista americana sancirono il ritorno in Italia dei grandi raduni rock dopo la “stagione degli incidenti”.